americano che la sua decisione in favore del summit era tnàturata durante il viaggio a Mosca, quando si era reso conto che l'incontro al vertice sarebbe stato il solo mezzo per trovare una soluzione all'altrimenti gravissima situazione di Berlino. Vera o non vera che sia la rivelazione di J. Alsop sul New York Herald Tribune (2 ), secondo cui gli inglesi hanno promesso ai russi concessioni sul problema tedesco in cambio di una garanzia sovietica sulle royalties di petrolio irakeno, vi sono numerosi segni che Mac Millan sia disposto ad andare incontro a Krusciov, cioè a cedere sulla questione di Berlino, o sulla questione tedesca. Significativa, da questo punto di vista, l'ostilità della stampa inglese, Times in testa, al package plan degli Occidentali. Nè meno indicativa è l'apertura degli uffici della FBI (Federation of British lndustries) e della Reuter in Germania Est, annunciata dagli inglesi in concomitanza con le riunioni dei Ministri degli Esteri, mentre si discuteva d•ello status della Germania. Non per niente Acheson sul N.Y. Times Magazine ha paragonato Mac Millan a Chamberlain (3 ). In conclusione, gli occidentali si avviano all'incontro al vertice in posizione di netto svantaggio, poichè, mentre i russi si presentano al tavolo della Conferenza chiedendo qualcosa, essi possono solo sperare di cedere il meno p.ossibile; mentre i russi perseguono una politica decisa e coerente, gli occidentali sono divisi ed indeboliti dall'atteggiamento degli inglesi propensi, a quanto sembra, a raggiungere un accordo ad ogni costo. È difficile prevedere, mentre la Conferenza dei Ministri degli Esteri è ancora in corso, l'evoluzione delle trattative. È possibile, però, tentare un quadro generale delle esigenze dello schieramento occidentale. Il contenimento è una necessità valida oggi come dieci anni fa. Sostenendo il contrario, Kennan dà per dimostrato quello che bisognerebbe dimostrare. Quando l'eminente ex diplomatico· americano scrive che la politica del contenimento era diretta a mettere i paesi europei in condizione di ricostruire le loro forze, per evitare che subissero le mire aggressive dell'URSS, e quando aggiunge ,che tale obiettivo può ora considerarsi raggiunto, egli commette, a me sembra, un grave errore di calcolo politico. Se è ver.o, infatti, che i paesi europei si sono ~isollevati dallo stato di prostrazione economica, in cui erano ridotti nel dopoguerra, non è vero ( 2 ) Cfr. Cards on the table?, 16 maggio 1959. ( 3 ) Cfr. On dealing ,with Russia: an inside View, 12 aprile 1959. [13] Bibliotetaginobianco
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