Nord e Sud - anno VI - n. 55 - giugno 1959

Nel 1952 veniva ratificata la CECA e si preparava la ratifica della CED, mentre era in vista la creazione di una Comunità Politica Europea; oggi le istituzioni europee lottano in condizione di grande debolezza contro la ripresa degli Stati nazionali. Nel 1952 la coesione dei paesi occidentali appariva salda ed indiscutibile; oggi, dopo la crisi di P.orto Said, dopo la polemica sulla Zona di Libero Scambio, dopo il viaggio << esplorativo >> di Mac Millan a Mosc~, l'unità occidentale è solo un ricordo o un'aspirazione. Nel 1952 Hochimin era soltanto un ribelle nazionalista indocinese; oggi è la punta avanzata del sistema comunista in Asia Sud-Orientale. Nel 1952 la Russia era bloccata dal Caucaso e dai Dardanelli; oggi le sue avanguardie battono il Golfo Persico. Nel 1952 si poteva pensare che l'Unione Sovietica si basasse su una struttura econom-ica sostanzialmente precaria; che il paese, prov-ato dal conflitto mondiale, fosse lontano· dal poter competere con le grandi potenze occidentali; oggi Krusciov lancia la sua sfida competitiva e, per grande che sia il divario che ancora separa la Russia dagli Stati Uniti, è chiaro che non si può più mettere in du·bbio la potenza del sistema industriale sovietico. Ecco, dunque, in sintesi la modifica dell'equilibrio delle forze, che si è verificato a vantaggio dei Sovieti negli ultimi anni, all'ombra della diplomazia del sorriso. Ma il quadro non è ancora completo. Il mutamento fondamentale si è verificato sul problema tedesco. Nel 1952- ed in realtà negli anni successivi fino al 1955- Mosca non aveva · dicl1iarato per nulla il suo atteggiamento sulla questione. Il mondo occidentale era diviso in due gruppi: i fautori di una politica di fermezza (Acheson-Adenauer), i quali ritenevano cl1e sotto la pressione di u11'organizzazione massiccia dell'Occidente i russi avrebbero potuto finire con il cedere la Germania orientale; e gli esponenti più o meno neutralisti (vedi per tutti Walter Lippmann) i quali ritenevano che i russi non aspettavano che la decisione americana di allentare la tensione in Europa per effettuare a loro volta « la grande ritirata » al di là della Vistola. Ma, pur nella diversità delle visioni, gli uni come gli altri erano inclini a pensare che i russi f assero disposti a ritirarsi dalla Germania orientale, per consentire la riunificazione tedesca. La nota russa del 10 marzo 1952 venne letta dagli ambienti neutralisti in chiave di questa iu.tGrpretazione. Dopo la. Bibliotecaginobianco [10]

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