. Fra gli aspetti che questi dati pongono in luce, sembra degna di interesse l'inversione del rapporto tra gli incrementi demografici percentuali medi del Vulture e della Lucania, nei due periodi che vanno dal 1911 al 1936 (rispettivamente il 12,3 % e 1'11,8 %) e dal 1936 al 1957 (19,5 % e 21,S %). I fattori che influenzano questi andamenti sono in sostanza le oscillazioni dei flussi migratori, la « battaglia del grano», la « campagna demografica», e infine, per questi ultimi anni, gli interventi della Cassa, della riforma agraria, etc., localizzati in prevalenza nei bacini dell' Agri e d,el Basento e nella piana di Metaponto. In1porta poi notare che, in funzion-e delle particolari situazioni economicne, il ricambio demografico oscilla tra valori .diversissimi, che vanno dagli estremi di Lavello (33,2 % di incremento) e di Venosa (29,2 %) a . quelli opposti dei comuni che sono sulla sinistra dell'Ofanto e eh.e presentano fenomeni più o meno accentuati di spopolamento: qui la dinamica demografica risente molto, oltre che dell'azione attrattiva esercitata dalle sedi in cui sono localizzate le fonti di lavoro, anche del tipo e della facilità dei collegamenti con il rest!) della regione: fattore che· qui (dove la viabilità soprattutto minore è scarsa ed insufficiente, e dove i trasporti ferroviari per molteplici ragioni incidono in misura minima sugli spostamenti) ha una sua non trascurabile importanza. Questo delle carenze nel settore della viabilità è un aspetto tipico del1' arretratezza economica del Vulture; e la sua gravità, che si manifesta anch•e attraverso il confronto con altre regioni meridionali (2) non si è andata attenuando. Eccettuate le zone (Bas50 Melfese, agro di Lavello, agro di Venosa) dove la Riforma è intervenuta anche nel settore della viabilità minore, il problema è ancora aperto; e i danni che ne derivano all'economia della regione sono tanto maggiori in quanto la non facilità dei percorsi influisce anche sul volume del traffico in transito. (2) Significativi alcuni dati: nel 1910, la Lucania possedeva complessivamente 2317 km. di strade carreggiabili (di cui solo il 20,0% comunali), con una media di km. 0,232 per kmq. di superficie. Questi ultimi due indici registravano contempo◄ raneamente, altrove, j seguenti valori: in Calabria 34,5% e 0,304; in Abruzzo, 37,3 per cento e 0,388; in Campania, 50,5% e 0.541; in Puglia, 52,6% e 0,425; in Lombardia, 78,I% e 0,798. , [113] Bibliotecaginobianco •
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