Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

Laqueur scriveva il suo liibro, non più di 10 mila membri ciascuno. Ma, osserva giustamente l'autore, << il problema essenziale ... è che in Siria e nel Libano ..., a parte i comunisti, non vi è alcun partito che conti più di 10 mila iscritti». E in ogni caso l'elemento decisivo non sta nel numero, ibensì nell'incertezza in cui - si deve riconoscere - resta chi si pone relativamente al Medio Oriente domanda come queste: << Quanto sono profonde le radici del potere statale? Il partito comunista ha rivali seri a sinistra o in altra parte dello scacchiere politico? Quanti simpatizzanti ha il partito e quale è la forza delle organizzazioni frontiste? » Domande alle quali la risposta più agevole non può non concludere al pessirnismo: « ... alcuni paesi arabi si stanno lentamente ma costantemente muovendo verso il comunismo. Non è lo sviluppo dei partiti comunisti di per se stesso l'aspetto più spettacolare di codesta tendenza (sebbene tale sviluppo non manchi di avere la dovuta importanza), bensì la spiccata incapacità delle classi dirigenti a dare ai propri paesi governi moderatamente efficienti, a promuovere il progresso sociale ed economico (non importa se lento) e a creare un minimo di fiducia in luogo del1' attuale clima di disperazione ». E' su queste basi che va valutato il rapporto fra comunismo e nazionalismo: forze non opposte fra loro, chè a tutto oggi il secondo appare aver aperto la via e aver collaborato cor primo. Il comunismo mediorientale, come il liberalismo del diciannovesimo secolo in Europa, si è soprattutto sYiluppato parallelamente al nazionalismo e il tema della indi pendenza dall'imperialismo occidentale continua ad alimentare in notevole misura l'uno e l'altro movimento. Intanto però l'indipen .. <lenza è una meta raggiunta da tempo in tutti i paesi mediorientali e i problemi preminenti sono ora quelli dello sviluppo economico e delle riforme sociali. E perfino del più forte tra i regimi arabi il Laqueur può dire: <<••• il nasserismo difetta attualmente di una solida teoria politica per quanto riguarda la problematica sociale ed economica. Ciò è fonte sia di debolezza che di forza. Di forza, perchè tanto il suo ' nazionalismo integrale ' quanto la mancanza di un chiaro programma sociale lo rendono accettabile ad una grande quantità di persone dallo sfondo sociale diverso. Ma alla lunga ciò diventa una fonte di debolezza, giacchè a parità di condizioni, (e i comunisti non sono ora secondi a nessuno in fatto di nazionalismo), il movimento . che possiede una teoria e sa come affron• tare i problemi sociali ed economici fi.. nirà probabilmente col prevalere sul nas.. serismo, oppure l'assorbirà». Il discorso non sembra possa essere diverso per gli altri paesi arabi. · I russi hanno perfettamente capito le prospettive che ad essi si aprivano in questo senso. Specialmente con il << nuovo corso » della loro politica mediorientale inaugurato nel 1955 e impersonato sul principio da Scepilov, essi hanno svolto una tenace e accorta opera di sobillazione e di appoggio delle più o meno fondate rivendicazioni << antimperialistiche » di cui si sono fatti alfieri nel Medio Oriente i movimenti nazionali giunti o non giunti al potere. Contemporaneamente direttive prudenti e gradualistiche sono state date ai partiti comunisti della zona, il cui compito è stato stabilito nel « non impegnarsi in una ' deviazione di sinistra ' ..., [125] Bibliotecaginobianco

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