« americanità » povera di sfumature e di sfondo la rende docile alle direttive di « inoffensività sociale » diramate dai Sindacati di categoria. Può sembrare perfino strano che i prodotti di una narrativa del genere, ricca soltanto della sua greve e indiscriminata forza di convinzione, continuino a venir designati con gli attributi di comics, di f unny pages. A questa contraddizione (che non è soltanto lessicale) alludeva uno dei più grandi cartoonists americani, Al Capp, il creatore di Li'l Abner, quando • scriveva: « Il cartoonist che non vuole cacciarsi nei guai deve rinunciare a prendere in giro tutto ciò che è americano, per timore di essere condannato dai 'gruppi di pressione'. Egli abbandona così l'America, quella vera, mera-- vigliosa e divertente; e perciò si allontana dalla funzione propria del car-- toonist, che consiste nel porre dinanzi ai suoi simili uno specchio della loro stoltezza, e poi unirsi a loro nella risata. Questa è l'ultima e la più malinco-- nica delle ragioni per le quali, oggi, le 'pagine comiche' non sono più molto comiche ... > (35 ). L'atteggiamento critico dei vecchi personaggi dei comics, il loro senso del limite, la loro spontaneità erano altrettanti elementi di una indistinta llL.1 tenace tcarica democratica, di cui non si troveranno che scarse tracce nelle gesta dei nuovi eroi. In un contesto meno << umano » e diversamente fantasioso, l'individualismo tipico della mentalità media americana trova ora un'espressione falsa, desueta. L'eroe dell'avventura si muove generalmente in una élite strettissima che spadroneggia sul resto dell'umanità, il quale fa soltanto da sfondo alle sue gesta e da bersaglio alle sue violenze. Man mano che ci si allontana dalle frontiere del credibile, questo singolare senso del1' autorità si determina in maniera sempre più perentoria; nelle regioni astrali, che il lettore di fumetti si dà a scoprire al seguito delle alate « supercreature >>, le gerarchie hanno una loro consistenza magica e invalicabile. Dove sembra dominare l'estro più assurdo ci si trova, invece, al centro di un universo controllato, in maniera dispotica, da un solo uomo. Si pensi - come ad un significativo caso-limite nel regno dell'avve11tura americana -- ( 35 ) Da un articolo pubblicato nel Post Dispatch di St. Louis (Saturday supple-- ment) del 13 dicembre 1953. Il brano citato è riprodotto a p. 400 del volume, citato, di W. Albig, Modern Public Opinion. [102] Bibliotecaginobianco
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