Nord e Sud - anno VI - n. 53 - aprile 1959

Di fronte a questo, che costltmsce da tempo il problema di fondo della nostra economia - e che è il problema della ritardata ed insufficiente industrializzazione del Paese - si deve ammettere che nelle politiche svolte in passato, specialmente per quanto riguarda gli interventi di tipo « diretto » ed « attivo », hanno avuto una parte preponderante le politiche di « trattenimento », di « conservazione », piuttosto che quelle di trasformazione e di riforma delle strutture. Le politiche di colonizzazione agricola - tramite le quali si arrivò anche, come è noto, a trasferire famiglie rurali del Nord in zone di bonifica centro-meridionali - furono dirette a ricercare nell'agricoltura stessa la sistemazione delle eccedenze rurali: in pratica esse, e più in generale tutta la politica delle bonifiche, hanno inteso realizzare nell'ambito stesso della agricoltura quella accumulazione che è necessaria ad accrescere il potenziale di sviluppo dell'economia nazionale. La stessa politica di riforma agraria, intrapresa in questo dopoguerra in ristrette porzioni del territorio nazionale sotto una pressione di popolazioni rurali che aveva ormai raggiunto una situazione esplosiva, si' risolve in sostanza in una politica di << trattenimento» della popolazione agricola, ancorchè abbia avuto l'indubbio merito di avviare una razionalizzazione degli insediamenti rurali; ed ancorchè, in effetti, abbia provocato una certa rottura dei tradizionali rapporti tra contadini e terra, una rottura che in fasi successive di tempo potrebbe· accrescere la spinta espulsiva dalle campagne. Ancora, tra gli interventi di tipo diretto, possiamo ricordare le norme emanate nel dopoguerra sull'imponibile di manodopera agricola: in questo caso la politica di << trattenimento >>assumeva addirittura un carattere autoritario, diremmo quasi brutale, chè non si associava ad un « trattenimento», ma anzi - per converso - 1:mponeva questo «trattenimento>> proprio là dove le forze espulsive minacciavano di agire con maggior vigore. In concreto questo tipo di intervento fece da controparte e da complemento all'azione non meno autoritaria e brutale esplicata attraverso i success1v1provvedimen_ti che dovevano poi sboccare nella famigerata legislazione sull'urbanesimo C). ( 5 ) Cfr., in proposito: P. SYLos -LA.BINI, L'emigrazione dal Mezzogiorno verso il Centro ed il Settentrione, in « Atti della I Riunione dell'Istituto Italiano di Studi della Protezione Sociale » - Roma, 25-27 novembre 1954, Roma 1955. [74] Bibliotecaginobianco

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