Si rileva allora, dal prospetto che precede, che nelle tre zone omogenee dell'Italia settentrionale - le quali contavano, nel 1951, c irca 1/4 della popolazione attiva addetta all'agricoltura dell'intero Paese - la popolazione lavorativa rurale si è pressochè dimezzata (per avere una immagine corretta del volume dell'esodo rurale determinatosi nel tre ntennio, biso- , gnerebbe conoscere il volume delle nuove leve di lavor o corrispondente allo stesso periodo). Un lieve incremento si osserva nelle z one di nuova agricoltura, od agricoltura di bonifica, mentre un lieve dec remento si registra nelle rimanenti zone. Peraltro bisogna osservare che proprio nelle tre zone omogenee del Mezzogiorno, ad uno sfollamento ab bastanza pronunciato intercorso tra il 1921 ed il 1936, fa seguito una inversione di tendenza nel quindicennio successivo: sintomo abbastanza chiaro delle difficoltà che si frappongono alle popolazioni rurali del Me zzogiorno nel reperimento di aree di possihile reinsediamento; e, ad u n tempo premessa per un'ulteriore accentuazione della forza di espulsio ne dalle campagne meridionali. L'esodo rurale è dunque tuttora in corso al Nord; ove forse il peso dei fattori « espulsivi » potrà non essere così intenso come nelle campagne meridionali; ma dove, peraltro, sussistono ed agiscono fattori attrattivi certamente più vivaci, nelle vicine regioni ad economia più avanzata, che - appunto perchè più prossime, in senso economico, so ciale e civile, ancor più che geografico - esplicano una maggiore influen za. Nel Mezzogiorno, d'altra parte, i fattori espulsivi si fanno e si farann o sentire con maggiore violenza, mentre che non sussiste un adeguato nu mero di aree di attrazione, perchè lo stesso settore urbano si pone soven te come area di smistamento soltanto, come tappa, cioè per ulteriori trasf erimenti residenziali. La sostanziale unitarietà dei problemi dei reinsediamenti ch e si presentano in entrambe le due grandi regioni italiane sta appu nto in questa pressante e sempre più urgente necessità di uno sfollamento rurale che però si· traduca effettivamente ,:n termini economico-professionali, ossia in un mutamento di composizione delle forze lavorative, e non si limiti - invece - ad un mero, costoso quanto improduttivo, trasf erimento ter- . ritoriale di popolazioni, in un passaggio dalla disoccupazio ne e sottoccu- . pazione agricola alla disoccupazione ~ sottoccupazione urbana. [73] 'Bibliotecaginobianco
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