Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

ziativa privata, polemica divenuta acccademia e conclusasi con una strettadi mano fra l'Ing. Mattei e l'Avv. Pignatelli. Mentre dal punto di vista legislativo e politico, l'On. Alessi. Presidentedell'Assemblea regionale siciliana, riafferma,;a la validità politica ed economica della legislazione siciliana, rivendicando la pienezza dei poteri ]egislativi della Regione ·in questa n1ateria, l'lng. La Cavera, presidente della Sicindustria, poneva le prime basi per una considerazione del problema petrolifero nel più vasto problema dell'ind~strializ:z,azione della S1ci~~. indicando le line~ di una trasformazione del prodotto estratto in eiem~nto base per una grande industria chimica. Pur non volendo affrontarela polemica-base del Convegno, anzi volutamente ignorandola, l'Ing. La C.avera indicava una linea di superamento della politica petrolifera fino allor_acondotta. Gli interventi statalisti dell'On. Macaluso, comunista, e ddron. Carollo, d~mocristiano; la parentesi privatistica dell'Ing. Carminiani, portavoce stanco dell'altra tesi estrema, non scalfirono le relazioni-base di Mattei e di Pignatelli, i quali, molto abiìmente allora (nel secondo convegno si sono poi notate le insufficienze), portarono il discorso sul piano produttiv'o e sui programmi di espansione, indicando traguardi per il 1958, 1959 e 1%0 che a ben ragione accendevano grandi speranze. Il Convegno sembrò avviare una chiarificazione delle posizioni delle due società concessionarie, e della politica regionale; ma in effetti essa non servì che a chiarire come la polemica fra iniziativa privata e iniziativa pubblica finisse con l'esaurirsi in una polemica fra Gulf ed ENI, nei loro· _ reciproci rapporti, inchiodando la Regione alla soluzione di un dilemma che nel settore petrolifero, così come era posto, era già superato e in ogni · caso di nessuna rilevanza regionale. Il Convegno di Gela fu utile per riaffermare che la Regione non doveva scegliere quella strada, nè doveva, come richiedeva l'On. La Loggia, stare ad osservare la lotta fra i due co-- lossi, cercando di mantenere l'equilibrio e rinunciando ad una politica spiccatamente regionale, diretta al potenziamento dell'economia siciliana. La scelta regionale non poteva essere fatta a Gela sul piano polemico, dando una preferenza all'uno o all'altro (ma in che cosa, essendo le aree· indiziate a petrolio già concesse?) nella ricerca e nella coltivazione dei giacimenti; per cui, malgrado l'abilità e gli sforzi del giovane AssessoreJll'Industria, on. Fasino, i risultati del Convegno non potevano essere, per ]a Regione, che interlocutori; mentre dal punto di vista politico si seppel-· . [94] Bibliotecaginobianco

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