Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

zioni ufficiali e responsabili che limitatamente al settore energetico. Solo nel piano Alessi si incomincia a delineare con sufficiente chiarezza la ne- <:essità di una industrializzazione in loco del petrolio, affermandosi contemporaneamente, in altra sede, che le royalties, considerate alla stessa stregua di altre entrate fiscali del bilancio della Regione, avrebbero solo indirettamente in.fluito sull'economia regionale, soprattutto nel settore indu- ·striale. 4. Il potenziamento del campo di Ragusa, le scoperte dell'ENI a Gela, i sempre maggiori volumi della produzione di petrolio, prospettarono nuovamente la importanza del petrolio quale matrice di nuovi impianti .industriali. · Questa volta le polemiche si accendevano sui livelli delle royalties, riportando automaticamente il problema sul piano politico della iniziativa pubblica e privata, con le dimostrazioni lampanti della superiorità di un ·sistema rispetto all'altro e viceversa! Il contributo del petrolio all'economia siciliana si limitava nel 1957 a .ben poco, malgrado le grandi polemiche e i grandi programmi, per cui una parte responsabile della classe dirigente siciliana riteneva indispensabìie .fare il punto sulla situazione e sulla politica petrolifera regionale, sotto gli -aspetti tecnici, politi~i, sociali, legislativi, economici e finanziari. Di qui l'iniziativa della Sicindustria e di altri per un Convegno di studi sul petro1io. La scelta di Gela invece che di Ragusa, la prima città petrolifera sici- ·hana, non ha significato politico o di orientamento, ma di altro genere: il presidente del Comitato promotore, On.le Aldisio, è nato a Gela. 5. Nel gennaio del 1958, il primo Convegno di Gela si svolgeva, senza ·un tema .fisso,all'insegna del « Petrolio di Sicilia >>. Sebbene il convegno non avesse carattere ufficiale, le partecipazioni dei 1naggiori responsabili della politica e dell'economia siciliana. dei due protagonisti del petrolio, l'Ing. Mattei, e l'Avv. Pignatelli, del Governo regionale (con l'assessore all'Industria, On. Fasino), del Governo nazionale (con il sottosegretario all'Industria, On. Micheli), gli conferivano una caratteristica di alta responsabilità, e quindi, sostanzialmente, di ufficialità. Le relazioni tecniche misero in luce le possibilità e le limitazioni dd -sottosuolo siciliano, mentre le relazioni di carattere politico-economico si !Svolseronel quadro della grande polemica fra iniziativa pubblica e ini- (93] Bibliotecaginobianco

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