I rattere siciliano o autonomista, ma che era tinta dei colori dei due grandi settori dell'attività economica nazionale), una volta concesse le aree, la ·Regione avrebbe dovuto limitarsi all'azione amministrativa del controllo dei disciplinari, lasciando che l'ENI e ie società private svolgessero-il loro programma produttivo indipendentemente dalla linea di politica antidepressiva siciliana. In altri termini le due parti, pur perseguendo fini diversi, ritenevano di assolvere il loro compito e i ioro obblighi nei confronti della Regione con l' estrazion~ del petrolio. Ai fini sicil~ani pertanto la polemica acquistava il suo vero volto, _dilotta fra due società in concorrenza, i cui scqpi non andavano al di là degli interessi del gruppo finanziario, pubblico ;o privato, a cui facevano capo. 2. Questo stato di cose si aggravò in modo particolare dopo la scoperta del petrolio ragusano a~ opera della-Gulf-Italia (ottobre 1954), dal momento ,cioè, in cui la ricchezza sperata diveniva certèzza. Era facile alle sinistre lanciare lo slogan: 1< il petrolio ai siciliani·>>,contro una società americana, e proporre, sia nella legislatura 1951-55, sia in quella in corso, 1955-59, la costituzione di un « Ente Regionale Idrocarburi.>>, con compiti simili a quelli dell'Ente Nazionale, ma politicamente diretto dagli organi regionali. Le sinistre indubbiamente impostavano il problema in modo radicale, consono del resto alle loro dottrine. Il successo della loro proposta si rivelava però problematico: sia obiettivamente, per la prevedibile insufficienza delle dotazioni finanziarie di questo Ente, di fronte alle prospettive di enorme lavoro derivante dal monopolio di tutte le aree petrolifere siciliane; sia perchè i legislatori siciliani e la classe economica non intendevano permettere una revisione della legislazione vigente che poteva compromettere seriamente l'afflusso di capitali nell'Isola anche in a_ltrisettori, essendo chiaro agli eventuali investitori un'incertezza del diritto nella Regione. D'altra parte fu sostanzialmente contraria a questo progetto anche l'ENI, per chiari motivi di conco_rrenza. La proposta dei comunisti , ~ssolveva solo alla funzione di far rilevare l'importanza del petrolio per l'economia siciliana non nella sua fase estrattiva, ma nelle successive fasi. Sebbene non chiaramente espresso, a motivo della finalità politica della loro azione, prescindendo da altre considerazioni di carattere economico, e non considerando la proposta di regionalizzazione, bisogna dire che l'argomento aveva una sua logica. Gli industriali siciliani sostenevano di converso che la porta aperta a tutti rappresentava uno strumento collettore di capitali . [91] Bibliotecaginobianco
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