zione non è delle più accessibili e in avvenire sarà 11).eglioservirsi per codeste manifestazioni del Palazzo Reale, che gode di una posizione centrale. Per una curiosa coincidenza, ancora dalla Polonia ci viene la .terza novità in campo artistico. Si tratta della mostra dei « Cinque pittori polacchi » che , è stata organizzata per conto dell'Associazione italo-polacca « Francesco Nulio » di Venezia e che, dopo essere stata presentata in altre città, è giunta a Napoli. La conoscenza di pittori moderni provenienti d'oltre cortina non--è facile in centri molto attivi come Roma e Milano. In questo caso, dunque, l'avvenimento è assai notevole a Napoli, .perchè l'attuale produzione artistic 4 'nazionale è praticamente sconosciuta. Il poter studiare direttamente la situazione della pittura d'avanguardia di una nazione alla periferia dell'Europa artistica e sottoposta a non lievi restrizioni d'ordine politico, come la Polonia (che presenta alcune analogie con la condizione meridionale, anch'essa periferica e, potremmo dire, vincolata a remore d'ordine politico ed economico'~, apparirà quindi di singolare interesse. Anche qui dobbiamo sottolineare il contributo di una associazione del Nord Italia, senza la quale la manifestazione non avrebbe potuto verificarsi; e contemporaneamente far menzione della Galleria d'arte « Minerva » che ospita la mostra. Quelle stesse difficoltà di inserirsi nella problematica viva dell'arte moderna, appropriandosi del suo particolare linguaggio, di esprimerne dall'interno il contenuto, che avvertivamo nella maggioranza dei pittori napoletani, le avvertiamo altresì nei polacchi. Questo riscontro non è privo di differenze.. Se nei napoletani la pittura moderna è ai primi esercizi di sintassi e spesso non è altro che un echeggiamento di forme e di problemi sentiti confusa~ mente, nei pittori polacchi c'è una maggiore meditazione e una calma esteriore che nasconde il vichiano « animo perturbato e commosso ». Anche in essi l'immagine interiore il più clelle volte non riesce a liberarsi totalmente e ad acquistare un'autonomia formale. Tra di essi l'opera di Marczynski ci sembra la più matura per un equilibrio in via di acquisizione. Il mondo della natura è intravvisto e.on un sentimento elegiaco soffuso di leggera tristezza. Altrettanto felici sono alcune immagini di Gierowski in cui lo spazio è intuito attraverso illuminazioni sensibilmente emotive. Ma passando da queste imm~gini del mondo esterno alle immagini dell'uomo, sentiamo di entrare in un terreno scottante, nella carne viva di una esistenza costretta a una serie determinata di atti esterni senza far trasparire l'interna realtà. Che quest'arte si esprima in una figurazione che tende all'astrazione come in Lebenstein, o in deformazioni surrealistiche come in Brzozowski, o infine nelle composizioni di .Kobzdej che ricordano le composizioni di Poliakoff, in ogni caso il nucleo centrale del problema - che è l'uomo e la sua cond-izio'ne - rimane irrisolto e fortemente operante sull'atto espressivo. Specialmente nei due primi pittori, si avverte questa urgenza, e mentre Brzozo,,vski non riesce compiutamente a [83) Bibliotecaginobianco
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