Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

Sta a convali<lare questa nostra asserzione l'esiguo aumento di pubblico che (dalla prima alla sesta edizione) si è verificato per gli spettacoli della « Primavera della prosa »; lo sconfortante disinteresse che avvolge le manifestazioni dello « Stabile »; la assai grama vita di quelle poche compagnie di giro non dialettali che osano avventurarsi nella nostra città. Il fenomeno ha cause locali precise, identificabili; non sempre, però, si tratta di cause locali. Quelle generali, comunque, converrà analizzarle esauxientemente nel quadro di una approfondita inchiesta intorno alla situazione teatrale in tutto il Mezzogiorno d'Italia. Tra quelle locali, ed ultime, per l'a inefficace esperienza dello « Stabile di Prosa », gli effetti dell'amministrazione comunale laurina. La quale, anche nel campo delle attività culturali, si affidò a<l uomini di parte, sprovveduti, pronti ad accettare ed a sollecitare compromessi idonei soltanto a coprire ·il proprio tornaconto. E andò attuandosi con intenzioni e metodi marcatamente demagogici. Riprova di ciò non solo i pessimi e strombazzati spettacoli dello « Stabile », ma anche le imprevedibili soluzioni adottate dalle giurie nell'assegnazione dei << Pr~mi Napoli». Ridotti, assai spesso, a cingere~d'alloro fasulle gloriuzze, locali e non. Così che, per il teatro almeno, si può dire che i peccati piempini li vada scontando, in parte immeritatamente, in questa stagione ancora la nuova formazione dello « Stabile ». Per la « Primavera della prosa »· il discorso è diverso:. ad essa è nociuta soprattutto l'adozione, sic et sempliciter, di una formula escogitata altrove e male adattata alle diverse condizioni locali. E, ancora è da notare una incapacità imprenditoriale: gli organizzatori di Napoli sono bravissime persone che col teatro hanno avuto contatti da spettatori. Quelli di Bologna fanno capo a Carlo Alberto Cappelli: capocomico avveduto al punto d'aver affermato in pochissimi anni una « ditta », all'inizio, formata da sconosciuti: De Lullo, Falck, Guarnieri, Valli. Ma altre cause, più generali e valide, determinarono anche questi fenomeni. Converrà affrontarle ripetiamo nel quadro di un approfondito esame della situazione teatrale del Mezzogiorno d'Italia. GENNARO MAGLIULO Mostre e cultura artistica a Napoli Alcuni mesi fa ci intrattenemmo, su questa stessa rivista, sulla situazione "= depressa » delle arti plastiche e della cultura artistica nel Mezzogiorno, ponendo l'accento sui due fatti fondamentali che la caratterizzano: il primo, sostanzialmente culturale, consiste nell'assenza dell'Italia meridionale (escluse poche eccezioni) dalla produzione artistica di livello internazionale, in un Bibliotecaginobianco

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