Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

Pella, Andreotti, Gedda, i veri vincitori di questo round precongressuale ·della battaglia all'interno della DC e di questa fase della lotta politica tra fautori del!'apertura a destra e fautori dell'apertura a sinistra. Sarebbe lecito prevedere tutto ciò, ma intanto, perchè una reazione nel senso giusto possa verificarsi, è necessario non indulgere a pericolosi stati d'animo ottimistici. Con il governo Segni la DC ha fatto non uno, ma molti passi indietro; e molti passi indietro ha fatto anche la causa dell'ali argamento a sinistra dello spazio democratico. Non a caso Il Tempo, l'organo più qualificato delle forze conservatrici e reazionarie italiane, canta trionfalmente vittoria: il partito dei Pella e degli Andreotti che, con la benedizione dei Cui e dei Piccioni, ha dato vita al governo Segni, è partito «omogeneo» con quello dei monarchici e con quello dei fascisti; un partito che ha avuto finalmente il coraggio e la possibilità di costituire quella maggioranza, <<omogenea», che esso, Il Tempo, aveva da tanti anni auspicato. Questo dice Il Tempo oggi, e non dimentica di aggiungere che,. di fronte a tale maggioranza « omo gene a », può bene organizzar si l' opposizion~ socialista. I socialisti all'opposizi.zone, si sa, non danno fastidio a monopolisti e a clericali, i quali, anzi, pur di riuscire a mantenere al governo del paese maggioranze <<omogenee» come quella che ha dato la fiducia al governo Segni, possono perfino auspicare l'avvento del bipartitismo: magari con l'aiuto di qualche riforma elettorale. Ma possono mai accettare una situazione come questa, e soluzioni come quella suggerita da Il Tempo ( e che Panfilo Gentile chiamarebbe comunque «centriste»), gli uomini di « Iniziativa democratica» della «Base» e di «Rinnovamento»? Fino a che punto le correnti che fino a ieri controllavano come maggioranza la DC sono ridotte oggi a essere il partito ... del silenzio? I notabili della DC hanno suonato le trombe e le mura di Gerico paiono cadute: in una siffatta congiuntura è forse difficile, quando si danno le nostre valutazioni, non cedere al pessimismo. Noi, per esempio, abbiamo sempre ritenuto che i partiti di democrazia laica, sia pure a costo di gravissimi sacrifici, siano spesso riusciti, e·possano ancora riuscire, a contenere e a correggere le spinte reazionarie che ad opera di potenti gruppi di pressione il partito cattolico è costretto continuamente a subire. Ma questi partiti, stretti fra una formazione cattolica centrifugata a destra e l'opposizione non più Bibliotecaginobianco

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