Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

dell'episodio della cosiddetta crisi costituzionale che stava nascendo all'interno della crisi politica), ha vinto la loro concezione del partito come singolare e strana alleanza di pseudo-cervelli e di pseudo-popolarità: fatto veramente deteriore della vita sociale. E, piaccia o no ai loro numerosi estimatori, gli uomini che hanno inferto il colpo decisivo al partito sono stati proprio i Cui e i Piccioni (e facciamo i loro nomi poichè sono essi e non altri i principali eroi eponimi del governo Segni): quando si è assistito allo spettacolo stupefacente di due leaders parlamentari che si recavano dal Presidente della RepubMica per dirgli che il partito democristiano era disposto a fare un governo di centro-sinistra, un governo di centro quadripartit?, un governo di centro tripartito, un governo di centro bipartito, un bipartito orientato a destra, un monocolore programmatico, un monocolore appoggiato a destra, tutto insomma e il contrario di tutto, è stato evidente che il partito democristiano rinunciava ad essere un partito. Così non è senza significato - ed è da parte nostra doveroso e doloroso rilevarlo.- che il ruolo ricoperto dal!'on. Colombo nella recente crisi non è certo un ruolo conforme alle posizioni per le quali abbiamo altre volte consentito con lui: è sembrato piuttosto un ruolo di quelli che si addicono all'on. Carmine De Martino, che non il ruolo che era lecito sperare dall'« uomo nuovo» che al Congresso di Napoli della DC pronunciò un applaudito discorso meridionalista. L'involuzione della DC da partito a «palude>>,da strumento moderno di lotta politica ad alleanza trasformistica, è un fatto quanto mai inquietante. E tuttavia il governo di destra si è ottenuto umiliando il partito e i suoi quadri più efficienti, costringendo i militanti e le basi a subire il ricatto e le pressioni dei più diversi ambienti conservatori, dei più reazionari interessi costituiti. Sarebbe lecito perciò prevedere a più o meno breve scadenza una reazione efficace del « patriottismo di partito», un rilancio di Fanfani, che, questa volta, è caduto su una seria posizione politica e non per una manovra trasformistica mal condotta, una riorganizzazione delle correuti della sinistra democristiana: una riorganizzazione per· realizzare l'unità di queJte correnti, sulla base di poch!, pregiudiziali obiettivi di politica interna e di politica economica, e con l'accantonamento di quei velleitari motivi revisionistici di politica estera che finora sono serviti soltanto a dividerle e ~ indebolirle, a im.pedire il conseguimento degli obiettivi che esse si erano p,:oposte in politica interna e in pQli~icaeconomica, a favorir~ il gioco dei Bibliot~ca_ginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==