cliente addirittura controproducente, oltre che un'azione disonorante per gli arruolatori; non ci vuole una gran testa politica, cioè, per capire che - am- . . . \. . . . messo e non concesso che il tunore per eventuali successi comunisti sia ragione sufficiente e plausibile per rinviare ulteriormente le elezioni amministrative - il tempo, dopotutto, stando le cose come stanno ora, potrebbe lavorare proprio a favore dei comunisti. Di non poter « tirare avanti » indefinitivamente, comunque, ci si comincia a rendere conto, sembra. Non per nulla, infatti, circola sempre più insistente la voce di una soluzione eccezionale che sarebbe allo studio, di una legge speciale e di un regime amministrativo altrettanto speciale, studiati appositamente pe1~venire a capo dei mali, non meno speciali, che travagliano la città di Napoli; e quindi, si dice, sempre più insistentemente, « l'applicazione delh legge speciale rinvierà di anni le elezioni a Napoli ». Si parla di una « giunta '> di Commissari governativi, si afferma che lo Stato non può rinunciare ad « amministrare direttamente le somme che dovrà erogare » peri risanare il bilancio e per risolvere taluni problemi veramente strutturali della più sofferente città d'Italia. A mali estremi, insomma, rimedi estremi. Lasciamo per ora da parte le questioni costituzionali che in ordine ai « rimedi estremi » si potrebbero solle~are; e lasciamo pure da parte la que~ 5tione tutt'altro che secondaria per cui si potrebbe perfino obiettare ai fautori delle soluzioni di cui si parla che esse non costituiscono veri e propri « ri• medi »; lasciamo da parte, infine, la nostra avversione per tutte le « leggi !-pedali » a carattere territoriale (e per Napoli già ne è stata approvata una): noi potremmo anche accedere alla tesi di coloro che per i mali estremi richiedono l'escogitazione e l'applicazione di rimedi estremi; ma in questo caso « mali estremi » significa fallimento. E allora si dica come stanno veramente le cose; e, se fallimento c'è stato, si proceda giudizial'iamente contro i responsabili. Dopo, e soltanto dopo, si potrà parlare di « rimedi estremi », e discuterne con serenità e tolleranza, per riparare ai danni del fallimento e per rimettere in sesto Ja città. n.d.r. L'amministrazione del Banco di Napoli Da circa un anno il Banco di Napoli attende che il ministro del Tesoro provveda alla nomina dei suoi organi amministrativi. Si è verificato, così, il fatto insolito che un'amministrazione scaduta e non riconfermata sia dovuta rimanere al suo posto per un altro intero esercizio e d.ebba ora presentarn~ il bilancio all'approvazione di un'assemblea che è pur essa sc~duta e non è stata [o3] Bibliotecaginobianco
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