Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

Fu esattamente dodici mesi orsono che il Governo finalmente decise Lli intervenire nei confronti della situazione napoletana, oramai da sei anni controllata da Lauro e dai suoi consorti: da un'amministrazione. cioè, che per lo meno da cinque anni già meritava di essere sciolta. Dodici mesi sono troppi quando si pensa che la data delle nuove elezioni amministrative ancora non è stata fissata; ma sono troppo pochi quando si pensa che si tratta di pon-eriparo a un'opera di dissipazione delle finanze comunali senza precedenti nella storia amministrativa del nostro paese. Se poi, a questa considerazione, si aggiunge quella che si riferisce a1la tradizionale fragilità delle finanze municipali di Napoli - quella che si riferisce, cioè, a un bilancio che è stato sempre precario, quando non è stato quasi fallimentare - allora, quando si tiene· conto anche di quest'ultima considerazione, ci si può agevolmente rendere conto della situazione in cui i problemi amministrativi della città si sono trovati dopo il t_ardivo scioglimento dell'amministrazione Lauro: una situazione, appunto, che non si poteva pretendere di risanare in dodici mesi. A questo punto è lecito domandarsi, però, se, a trar fuori da questa situazione la nostra città, debba o possa essere il commissario a suo tempo nominato dall'on. Tambroni, e tuttora insediato a Palazzo S. Giacomo, o una amministrazione eletta dalla citt.adinanza, oramai edotta, secondo la maggioranza degli osservatori, della reale entità dei fasti e dei nefasti consumati dalla consorteria che per due volte è stata confortata dal voto di più della metà degli elettori napoletani. Si dice che la DC tema di fare le elezioni a Napoli. Perchè, se è vero che da molte testimonianze risulta che il partito di Lauro va oramai « alla deriva »? Sembra che la DC napoletana tema che i comunisti possano ereditareessi buona parte dell'elettorato monarchico, non solo perchè frustrato e deluso, ma anche perchè oggi esso è più maturo <li ieri, promosso appunto - è pre-- sumibile - da sottoproletariato sanfedista a proletariato comunista. Così lJ DC, al quesito che sopra si proponeva, ha finora risposto affidando al commis- . sario il compito di « tirare avanti » e « far maturare » nuove situazioni. E intanto sembra che taluni incoscienti « notabili » del partito di maggioranza · (anche del Presidente della Camera lo si è detto!) vadano patrocinando, contro ogni elementare principio e di ìogica politica e di morale civiìe, l'ammissione alla DC di alcuni dei più corrotti e squalificati fascisti, che ora hannoavuto appunto l'impudenza di chiedere individualmente la tessera del partito contro il quale volevano fare fortuna ier-i, nelle fila della consorteria di Lauro, e per mezzo del quale sperano far fortuna ancora domani, protetti da qualche influente personalità ecclesiastica o politica dalla memoria labile o dallo stomaco forte. Ma, in effetti, non ci vuole una gran testa politica per capire che « tir.are avanti » con il commissariato è soltanto un espediente contingente; e che arruolare alcuni ex consorti di Lauro ed ex dirigenti del :MSI è un espe- [62] Bibliotecaginobianco

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