Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

rurale al corso mutevole ·delle vicende politiche. Comunque, in una v1s10ne a lunga scadenza, è una considerazione che deve essere fatta· perchè nel giro di un decennio l'emigrazione potrebbe sensibilmente modificare, insieme con il rapporto fra elettorato urbano ed elettorato degli insediamenti rùrali (33 ), i rapporti di forza ora prevalenti fra le varie correnti politiche. Nei centri minori infatti è norma l'emigrazione, in quelli maggiori l'immigrazione. In un primo tempo questo potrebbe significare che i rapporti di forza debbano modificarsi in un senso sempre più favorevole alla DC nei primi, sempre più a suo sfavore nei secondi: se non altro perchè sembra che gli elettori immigrati nei grandi ,centri « appartengono in maggior proporzione a giovani ed a ceti economicamente più deboli»; di qui, evidentemente, un loro più facile « preorientamento a sinistra » (34 ); e si tenga pure presente che, specialmente nell'Italia centrale, « certe amnistrazioni rosse hanno favorito l'insediamento di ele1nenti ideologicamente qualificati» (3 5 ). D'altra parte vi sono, e sempre più vi saranno, elettori che, inurbatisi senza essere « preorientati a sinistra», si dislocano politicamente proprio per effetto della loro dislocazione territoriale e professionale (3 6 ). E qui valgano le considerazioni che si sono fatte a proposito della scristianizzazione e delle sue cause. Sembra giusta però anche l'affennazione di chi rileva come, parallelamente all'acquisto di voti sottoproletari, l'estrema sinistra registri oramai una perdita di voti proletari (valga l'esempio di Torino): se è vero che nel 1958 il PCI ha corretto, con un incremento assoluto di voti, in talune grandi città, le perdite che nelle stesse città avevano registrato nelle elezioni ( 33 ) Oggi l'elettorato degli insediamenti rurali (Comuni con popolazione infe- - . riore ai 10.000 abitanti, prescindendo cioè dalle cosiddette « città contadine » del Sud) rappresenta ancora circa il 46% dell'elettorato italiano [Euo CARANTI,art. cit.] . ( 34 ) GIORGIOBRAGA: Il comunismo fra gli italiani, Milano, Comunità, 1957. ( 36 ) Si vedano le considerazioni di ALDO FALIVENAsul Delta Padano, nel n. 31 di << Nord e Sud ». ( 36 ) È il caso appunto di quegli immigrati meridionali a Torino che il 25 maggio -1958 hanno deluso le speranze di Lauro e hanno vo,~ato per l'estrema sinistra cfr. Carla Perotti, cit.; ed è anche interessante e significativo il caso di immigrati veneti che « votano in discreta misura per il PCI quando fanno parte dell'elettorato operaio . .. e in larga prevalenza per la DC quando fanno pa1•~edell'elettorato contadino» (idem) . .l 46] Bjbliotecaginobianco

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