I I l'aumentata pressione demografica nelle grandi città (22 ) - esso rappresenta nell'ambito della pubblicistica cattolica ufficiale una delle posizioni più avanzate e moderne, ben altrimenti avanzata e moderna di quella della stampa che fa capo alle dirigenze dell'Azione cattolica; e questo anche, e magari soprattutto, in quanto, proprio nella valutazione dei problemi relativi ai rapporti fra città e campagna, la stampa democristiana si avvale dei frutti di un'esperienza di governo e di studio che prima ha dato luogo alla elaborazione del Piano Vanoni e poi da questa elaborazione ha tratto motivo di arricchimento, approfondimento e diffusione C3 ). D'altra parte vi sono anche esponenti parlamentari e politici della DC i quali cadono nella « contraddizione in termini» che denunciava l'on. Dante Graziosi: invocano il « ritorno alla terra », senza rendersi conto del fatto che tale invocazione, di fronte alla realtà agricola italiana, non può risuonare nè attuale nè concreta, ma soltanto come vuota e perfino grottesca esercitazione oratoria; o indugiano reticenti, o circospetti, nei confronti dell'esigenza di abolire ogni limitazione alla mobilità territòriale e professionale della manodopera, quando addirittura non chiedono anche loro un nuovo <<argine» o un nuovo «freno>>, per arrestare o contenere la spinta dell'esodo rurale. Non si possono non mettere in relazione, sia pure soltanto indiretta, atteggiamenti .come quelli indicati, che sono propri di numerosi parlamentari democristiani, e il f~tto che, ad onta delle richieste che sono state avanzate in sede parlamentare ed extraparlamentare da autorevoli studiosi e da qualificate parti politiche, n_on si sia ancora riusciti ad abolire la legislazione restrittiva e vincolistica che il fascismo aveva escogitato per « arginare » e « frenare » le migrazioni interne (24 ). ( 22 ) Cfr. nel « Popolo » del 28 e 29 gennaio i «servizi» di MARIOSETTANAsull'immigrazione a Milano. (23 ) Il crescente movimento migratorio dal Sud al Nord « è stimolato, accelerato da quel profondo moto di ridimensionamento qualitativo della struttura sociale italiana cui il compianto ministro Vanoni diede sintesi nel suo celebre schema, dove si postulava un sempre più forte passaggio di forti aliquote rurali ad occupazioni industriali e commerciali » (CoRR~ooBARBERisa, rt. cit.). ( 24 ) Recentemente, per esempio, nella rivista dell'on. Pella («Stato Sociale », anno II n. 11, novembre 1958), si è letto un articolo, del deputato calabrese Salvatore Foderaro, intitolato: << La legge contro l'urbanesimo e il Mezzogiorno d'Italia». In tale articolo si proclama l'intenzione di « esaminare gli inconvenienti che deriverebbero dalla '[41] Bibliotecaginobianco
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