Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

Certo nel corso delle discussioni che si sono svolte a Cagliari non è mancato chi ha fatto notare che « in pratica » l' « ambiente rurale » non è sempre idillico come certe visioni oleografiche della vita nei campi vorrebbero indurre a credere. Così il relatore sul tema dell'esodo dalle campagne e dello spopolamento montano, prof. Ercole Carcaterra, ha affermato che, « sia agli effetti di tutta la collettività che agli effetti specifici della popolazione della campagna, è indubbio che l'ambiente rurale presenti dal lato sociale, nonchè sotto altri profili, una indiscutibile superiorità rispetto all'ambiente dei grandi agglomerati demografici urbani»; ma ha poi soggiunto che una tale considerazione generale - la quale, a nostro giudizio, è in sè per lo meno discutibile - dovrebbe essere accompagnata da una «riserva>> che si riferisce al « grado di sviluppo delle zone rurali»; sarebbe giustificabile cioè soltanto « nei limiti in cui si abbia a che fare con zone e centri rurali economicamente e socialmente evoluti» (1 5 ). Si può _agevolmente concludere, quindi, che la considerazione generale da cui è partito il prof. Carcaterra non è giustificabile per la più gran parte della sovrapopolata e sott9sviluppata campagna italiana. Ma, per quanto riguarda le discussioni che si sono svolte a Cagliari: sia sugli << aspetti umani delle trasformazioni agrarie » in generale, sia sull'esodo rurale in particolare, ci sembra che meriti una particolare segnalazione soprattutto l'intervento del prof. Achille Ardigò, noto esponente del gruppo dossettiano, collaboratore a suo tempo della inchiesta su Grassano (1 6 ) e redattore per la « Rivista di politica agraria » di un rubrica sulla società contadina che, sia pure con molta serietà critica, echeggiava tutte le suggestioni populistiche che sono state di moda intorno al 1950. Nel suo . intervento alla Settimana Sociale di Cagliari il prof. Ardigò ha affermato che « dal punto di vista quantitativo si deve auspicare un esodo rurale piuttosto massiccio» e che « gli aspetti patologici dell'esodo rurale non sono dunque tanto nelle quantità - che sono per così dire inferiori alle richieste di un certo obiettivo storico da raggiungere -, ma sono nei modi di essere, nelle forme concrete di essere delle correnti migratorie» (1 7 ). Da (15 ) Cfr. Atti, cit. ( 16 ) Inchiesta comunitaria di Grassano, Atti della Commissione parlamentare di inchiesta sulla miseria e sui mezzi per combatterla, vol. XIV, Roma, 1953. ( 17 ) Atti della XXX Settimana ecc., cit., pag. 354 e sgg. [38] Bibliotecaginobianco

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