timento risulterebbe superato ... » (0 ). Di qui naturalmente il passo è breve per arrivare alle affermazioni di quei pubblicisti di parte cattolica che enfaticamente rivendicano una fervida opera di rieducazione morale della gioventù per metterla in grado di resistere alle fallaci lusinghe delle sirene urbane e per riaccendere nei loro cuori la nobile fiaccola dell'amore per la zolla, per l'antica arte che fecondando la terra assicura dignità, serenità di vita, libertà e indi pendenza (10 ). Da un lato, dunque, abbiamo le ACLI che tentano di assumere responsabili posizioni di fronte alle esigenze <<irreversibili » di una economia e di una società moderna; e abbiamo coloro che, risalendo alle cause prime della scristianizzazione degli inurbati, si pongono finalmente il problema di combattere non soltanto la polverizzazione fondiaria e la bassa produttività agricola (padre Lebret), ma anche le più grottesche forme « di una religiosità ·affatto esteriore e di facciata», perfino « inficiata di molta ignoranza e superstizione>~. All'estremo opposto abbiamo invece manifestazioni di una astratta retorica come quella di cui abbiamo fornito sopra un plastico esempio. La bilancia dovrebbe pendere nettamente dal primo lato, perchè dalla parte della « nobile fiaccola dell'amore per la zolla>> il peso non dovrebbe essere maggiore di quello attribuibile oggi ai pregiudizi borbonici sulle conseguenze sovversive della pubblica istruzione. Ma in realtà è assai più sensibile di quanto non possa sembrare a prima vista l'influenza che ad ogni livello - dal vescovo al parroco - esercitano ancora, fra gli ambienti cattolici, certe generiche illusioni intorno a quella <<dignità, serenità di vita, libertà e indipendenza » che sarebbero assicurate al -mondo contadino, grazie al suo « contatto con la natura»: un contatto ritenuto sempre e comunque assai più <<sano» di quello con « il mare della folla cittadina, fuliginosa e tetra» (1 1 ). E di questo, dopotutto, non possiamo e non dobbiamo stupirci, perchè infiniti sono i rapporti, antichi e complessi, fra mondo cattolico e mon- ( 9 ) Idem. (1°) Cfr. CESARE MANNucc1: L'esodo rurale in Piemonte, in << Nord e Sud», n. 34, settembre 1957. ( 11 ) Cfr. la prolusione del Cardinale Siri in Atti della XXX settimana sociale dei cattolici italiani, Roma, Edizioni Sociali, 1958. [36] Bibliotecaginobianco
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