Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

redati della Quarta Repubblica, i predicatori inascoltati del regime defunto, si sentirono come mobilitati. I maggiori dirigenti dell'UNR erano tecnocrati: da Debré, che veniva dal Consiglio di Stato ma s'era formato negli organismi sociali, a Chaban Delmas, della scuola politecnica, ad altri dirigenti meno noti che venivano dai ruoli ispettivi dell'Amministrazione delle Finanze, ch'è un vivaio di agitatori politici desiderosi di un regime autoritario, .ai moltissimi esponenti che s'erano iniziati alla vita politica nei. gabinetti dei ministeri tecnici della Quarta Repubblica e avevano raggiunto posizioni di prim'ordine negli enti e neg.li organismi periferici. E la campagna elettorale dell'UNR, tutto sommato, ha rivelato il peso dei tecnocrati. Le cronache quotidiane non potevano cogliere, della campagna elettorale, che gli aspetti più appariscenti dei contrasti tra i partiti e della lotta di fondo tra formazioni fedeli all'istituto parlamentare e formazioni di tipo autoritario. Ma l'UNR si è distinta non tanto per il suo sciovinismo e le sue tendenze fascistiche, comuni, per l'occasione, ad altri movimenti, quanto per l'impostazione di alcuni problemi mai trattati prima: quèllo della edilizia, quello della ricerca scientifica, quello dell' « aménegement du territoire ». Probemi, questi, trattati dinanzi al corpo elettorale, in sordina, solo in: alcuni casi (non era certo il -colonnelloThomazo, candidato UNR~ l'uomo capace di sentire queste cose), ma tuttavia trattati. Il risultato è che se la metà dei deputati dell'UNR sono di origine fascista o esponenti di movimenti reazionari o elementi «paracadutati» dall'esercito, se un quarto vengono dai vecchi e mai scomparsi « reseaux » gollisti, un quarto dei nuovi deputati rappresentano la tecnocrazia francese. E sembrano, per il momento, i più influenti in seno al partito: essi costituiscono il nuovo mi:- nistero e, attraverso le molte attribuzioni affidate a Soustelle, dal Sahara alla ricerca scientifica, alle spe4izioni antartiche, si sono assicurati il controllo di tutti i settori che interessano la tecnocrazia riformatrice. L'UNR, come si vede, viene di lontano. Le sue componenti sono contraddittorie: v'è il reducismo squadristico, v'è il poujadismo reazionario, v'è il gollismo vuoto e demagogico, v'è la rivolta dei baroni che non intendono più servire i «principi» del sistema, v'è l'esercito, v'è il colonialismo algerino, v'è il grande capitale, v'è l'industria più moderna e dinamica, v'è la provincia agricola arretrata e in crisi, v'è l'amministrazione amareggiata e riformatrice. È un movimento che si è formato quasi spontaneamente riu- [27] Bibliotecaginobianco

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