Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

Le elezioni del gennaio del '56 si fecero all'insegna del « sortez les.sortants >>c, he era lo slogans unificatore delle tre componenti del poujadismo politicizzato, e videro, sotto la spinta dell'elemento reducista del movimento, le squadre d'azione di Poujade dare alla campagna elettorale un tono e un carattere di violenza che le cronache elettorali francesi del dopoguerra non avevano mai conosciuto. I 0 << reseaux » gollisti, però, utilizzarono il poujadismo senza mai farsene incorporare completamente. Essi poterono così utilizzare sapientemente, e metodicamente, lo strumento d'azione che il cartolaio di Saint-Ceré aveva creato. E, per le elezioni del '56, agirono abilmente: dispersi, separati, _spessopraticamente clandestini, essi ~onservavano, però, un'unità di fondo e facevano capo a una direzione sicura ch'era costituita da un piccolo stato maggiore di uomini, come Chaban Delmas, Soustelle, Frey, Debré, ecc., che avevano capito che si poteva finalmente mettere in crisi il regime sviluppando la lotta agli uomini che lo rappresentavano. Dalle elezioni del '56 in poi, così, tutto il sovversivismo di destra, dal poujadismo, che ormai non era pilt lo stesso, dall'ala estrema dei moderati fino al reducismo, fu orientato verso la sostituzione, sul piano locale, dei cosiddetti «mandarini»: si ·cercò, cioè, attraverso le successive elezioni amministrative e le elezioni alle carich~ degli enti locali, di porre ai posti chiave uomini ostili alla imperante oligarchia di Palazzo Borbone. La crisi del radicalismo che, dopo l'esperienza MendèsFrance, anch'essa nata da un desiderio di vincere l'inalterabilità della classe dirigente, si divideva in due e poi in tre frazioni, lo sminuzzarsi dei movimenti moderati, l'incapacità rivelata dall'MRP, duramente provato dalle elezioni, di collegarsi con le organizzazioni operaie e contadine a tendenza cattolica, lo spezzettamento e la confusione della sinistra non marxista, tutto questo facilitava l'operazione in corso. Era un'operazione che aveva il vantaggio di piacere a una gran parte della pubblica opinione perchè faceva «mutare>> qualcosa senza risolversi in un successo comunista: e, soprattutto, senza far temere riforme profonde. :Questa operazione non mirava a sostituire ai notabili delle formazioni tradizionali gli esponenti del movimento che nasceva, e tanto meno del poujadismo primitivo, che i gollisti intendevano solo utilizzare e non valorizzare. Tendeva, invece, a rompere le stratificazioni, sia pure determinando ·semplicemente il passaggio dei seggi da un vecchio notabile a un nuovo elemento dello stesso partito. Impresa, {21] Biblioteca.ginobianco

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