di possesso fisico e l'onore un'ipostasi assurda che vuole le sue Yittime come un feticcio orientale. La donna che ha sbagliato può essere anche oggetto di pietà e di comprensione ma _nonallontanerà più da sè l'ombra del fallo commesso. La povera creatura che di questo « Memoriale» è la dolorosa protagonista, ne ha coscienza: ha disonorato la sua famiglia, ora non fa che torturare il fratello con lo spettacolo delle sue sofferenze, delle umiiiaziopi a. cui è sottoposta quotidian;imente <lal marito e dai suoi sciagurati parenti. « Meglio sarebbe se morissi» - questo pensiero si affaccia con insistenza sempre maggiore alla mente della donna. Il fratello non può far niente per aiutarla: le esortazioni alla p~zienza, alla rassegnazione sono insincere, dal momento che è quotidianamente tes~imone delle sofferenze della donna. Ora ha preso a frequentare la casa di lei doYe incontra le sorelle del cognato che lo circondano di lusinghe con maldestra e volgare civetteria, alla quale tuttavia l'uomo non sa resistere. Sposa la più giovane che intimamente disprezza, Yinto dal suo fascino fisico di giovane animale; ma, subito. dopo il matrimonio, è assalito da una feroce, morbosa gelosia che lo costringe a segregare in casa la moglie, mortificandola in ogni modo. Un giorno una lettera anonima lo a,·. verte del tradimento della donna: esasperato investe la moglie, trattandola da sgualdrina. Ma si trova di fronte, sprezzanti e minacciosi, i parenti di lei: il cognato, carnefice di sua sorella, con l'aria spavalda del « guappo » di paese; la suocera, sozza ruffiana e lingua di vipera;: il suocero incapace e rimbecillito, buono a tirar le unghie solo con lui che era stato sempre mite e paziente. E, con loro, la sorella istupidita dalle umiliazioni, in- ,·ecchiata dalle sofferenze, viva solo negli. occhi imploranti ancora· pietà e comprensione... L'uomo spara mentre la sorella gli corre incontro per fare scudo òel proprio corpo al marito minacciato o per riceYere i colpi a lei destinati. La tensione spasmodica che possiede lo autore, mentre accumula, l'uno dopo l'al-- tro, senza ordine logico, gli episodi di questa incredibile vicenda di umiliazioni e di sopraffazioni, si risoh·e in un linguaggio rotto, ansante e tuttavia lucidissimo. · I protagonisti e ·l'ambiente sono ricostruiti con straordinaria ricchezza fantastica: gli uni colti· quando in una bat-· ' tuta o in un gesto riYelano compiutamente se stessi; l'altro riYissuto col sentimento tragico dell'intellettuale che non ha avuto la forza morale di liberarsi dei pregiudizi atavici, pur riconoscendoli tali. È un libro - questo « Memoriale dal carcere» - che avrebbe meritato l'attenzione della critica ufficiale, la quale lo, ha inYece ignorato, se eccettuiamo una grossolana nota del << Borghese >>. Un così coraggioso, severo ed impegnativo esa-· me di coscienza non è un fatto consueto• nè nella Yita, nè in letteratura. ANTONIO MARANDO> [126] Bibliotecaginobianco
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