le sue sensibilità e le sue debolezze) dinanzi a questo mutamento (che poi non è inteso nè dal personaggio, cioè nella fìnzi~ne, nè dail'autore, nella sua complessità e varietà di aspetti), è la sua particolare possibilità e capacità di accettare -0 rifiutare questo mutamento che interessa il T omasi: cia'è, i,l rispondere indivi- .duale del suo personaggio (che è poi così -chiaramente identificabile con lui stesso) ad una realtà dura e implacabile, sentita come del tutto caduca e malinconicameilte e tragicamente inutile. Dicevamo che il principe Fabrizio è lo stesso autore. -Si, allo stesso modo che Flaubert è Madame Bovary, perchè ogni autore è il suo p'érsonaggio in parte o in tutto. Ma in ogni modo a noi questo libro interessa per quel che esso rappresenta con tanta sobrietà e semplicità e schiettezza di impostazione, per quel mondo tra il 1860 e il 1910, che è in realù a noi ben pit1 vicino di quel che non dicano le date precise entro cui l'autore ha voluto circoscrivere l'azione. DoRAMARRA SAVERIO MoNTALTo: Memoriale dal car- zionc, ma soprattutto di ottenere dai suoi cere. - Lerici, Milano 1958. simili, Yal quanto dire dalla propria coQuesto <<memoriale», pubblicato nel luglio 1953 da « Nuovi Argomenti » e che è riapparso di recente, con qualche ritocco, in elegante veste tipografica, pei tipi dell'editore Lerici, era stato scritto per fini pratici. Non si tratta di una finzione letteraria: scienza, una testimonianza di umana comprensione. È una tragedia della gelosia? Probàbilmente questo interrogativo turbò i giudici i quali si trovarono di fronte all:r angosciosa necessità di decifrare le ragioni <li un delitto apparentemente assurdo. · La vittima: una donna mite e dolce che aveva già drammaticamente scontato il suo errore gio,·anile: l'essersi lasciata irretire dalla lusinghe di un « guappo» bellimbusto e fannullone. L'assassino: il fratello che alla donna era legato da un sentimento tenero e quasi paterno. Erano destinati a lei i colpi di rivoltella sparati alla impazzata? l'autore lo aveva destinato ai suoi giudici per render conto delle ragioni che lo avevano spinto al delitto. È una impietosa ~ quasi impudica confessione di un uomo esasperato che ha cercato di spezzare il ce,rchio di ferro di una intollerabile condizione umana, una conturbante esplorazione nei recessi bui del sottosuolo psichico e morale, in un interminabile dialogo con un interlocutore muto. La vicenda si inquadra nell'ambiente Il lettore ha subito la sensazione che . chiuso e meschino della più remota pronon si tratti soltanto, per l'omicida, di vincia meridionale, con i suoi idoli ed i strappare ai giudici un verdetto di assolu- suoi tabù. L'amor~ è solo feroce senso ·p25] Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==