Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

una migliore ripartizione delle attitudini al lavoro, come normalmente avviene nelle aziende; e) territori del tutto differenti tra loro possono avere una medesima curva di occupazione, in quanto risultante dalla combinazione di situazioni aziendali che, benchè diverse fra• di loro, sommandosi diano un analogo ammontare di occupazione. Il calcolo deve essere invece effettuato per grosse categorie di ordinamenti colturali (monocolturale, pluricolturale, ecc.) e per sottocategorie che specifichino il tipo di ordinamento all'interno delle categorie. Solo in questo modo si riesce ad eliminare alcuni degli ostacoli suddetti che si oppongono ad una chiara identificazione degli aspetti della sottoccupazione. Esistono ancora altri ostacoli al tentativo di realizzare una rappresentazione della o~cupazione il più aderente possibile alla realtà. Infatti, anche tralasciando il criterio adottato sia nel secondo tipo (curva di produttività « normale ») che nel terzo tipo (curva << ipotizzata >>-) il quale incide sui risultati in maniera determinante - vanno tenute nel debito conto le modalità di misurazione del fabbisogno di lavoro che si esprime attraverso 1a curva del primo tipo. Il lavoro agricolo ha caratteristiche sue proprie e non può essere assimilato ad alcun tipo di lavoro svolto in altri settori: ciascuna coltura ha un suo ciclo biologico che va rispettato necessariamente e che di conseguenza dimensiona tutte le operazioni agricole indispensabili che si succedono dalla semina al raccolto. Ne consegue - sempre facendo il caso più semplice di un ordinamento monocolturale - che il fabbisogno di mano d'opera è incostante e saltuario, si accumula in determinati periodi di intenso impegno o si diluisce nel tempo, subisce fluttuazioni dipendenti dall'ampiezza dell'azienda, dal tipo di operazioni necessarie, dalla ciclicità o meno di esse (ad esempio irrigazioni, raccolti graduali, ecc.). Il rilevare in queste condizioni dati relativi al fabbisogno di lavoro ed alla quantità di lavoro realmente immesso nell'azienda risulta molto difficile. Si usa generalmente esprimere il fabbisogno di ore, o giornate lavorative, mese per mese: da questo dato ben poco si può intuire della complessa realtà aziendale. Se, ad esempio, si dice che per una data azienda nel mese di gennaio il fabbisogno di lavoro è di 20 giornate-u01no, si può intendere che occorra un uomo solo che lavori per 20 giorni, o cinque uomini che [114] Bibliotecaginobianco

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