*** Cosa è, in realtà, accaduto in Francia? L'aspetto più visibile della nuova situazione è quello del successo di un partito definito di estrema destrJ, l'Unione per la Nuova Repubblica, che al primo turno delle «legislative>> ha raccolto 3.800.000 voti e al secondo turno ne ha totalizzati 4.100.000. Se a ciò si aggiunge: l") che l'insieme dei gruppi moderati hanno ottenuto o!tre cinque milioni di voti; 2°) che un certo numero di candidati del centro e perfino della SFIO, senza parlare dei diversi corpuscoli di destra, sono stati eletti solo in virtù del sostegno dell'UNR; 3°) che, infine l'UNR si presentava solo in 345 dei 465 collegi della metropoli; se si aggiunge tutto ciò, si può facilmente concludere che l'elettorato francese rivela una fortissima tendenza verso l'estremismo di destra. E, infatti, si è concordi nel giudicare che le elezioni di novembre hanno portato ad una schiacciante vittoria dell'estremismo di destra. La diagnosi è indubbiamente esatta in rapporto alle conseguenze poJitiche e parlamentari. Essa lo è meno, però, in rapporto allo stato d'animo del paese. Una cosa è la natura dei movimenti che hanno vinto le elezioni, altra cosa è l'ottica del corpo elettorale. È indiscutibile che l'UNR raccoglie uomini che tendono verso l'estremismo, di ispirazione antidemocratica, ansiosi di istituire il partito unico e nostalgici di una Francia imperialista. Ma il corpo elettorale, nella sua stragrande maggioranza, non ha avuto il tempo, nè la voglia nè la possibilità di approfondire la realtà dell'UNR e, nell'aderirvi, ha seguito, soprattutto un impulso. I punti da chiarire, così, sono due: di che natura è quell'impulso e se esso è suscettibile di concretarsi e prolungarsi in un atteggiamento politico preciso, in una . . . vera e propna coscienza estremista. C'è una realtà di fondo praticamente ignorata e difficilmente ammessa dagli stessi studiosi francesi: i francesi sono, in Europa, i cittadini meno informati delle cose politiche. Un'indagine condotta dall'Istituto di opinione pubblica, nel giugno del '57 (quando Moilet era caduto, dopo sedici mesi di governo, e si costituiva appena, in circostanze movimentate e a volte drammatiche, il governo Bourges-Maunoury, del quale si diceva che doveva preparare il colpo di stato), stabilì che soltanto il 10 per cento dei francesi adulti si interessano agli avvenimenti politici. Un grande quotidiano della sera (tiratura: 1.200.000 copie) stabiliva, in quella stessa epoca, [9) Bibliotecaginobianco
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