Questi accenni sono riscontrabili in tutti i relatori siciliani di tutti 1 parùti, per i quali l'interesse regionale è al di sopra di politiche, di influenze ed espansioni produttive. La Sicilia non è terreno fertile per i miti, i suoi uomini responsabili debbono considerare gli aspetti positivi e concreti dei fatti e delle istituzioni umane. 9. Il Ministro dell'Industria, on. Bo (intervenuto neli'ultima seduta del Convegno, su pressione personale dell'On. Fanfani, per dimostrare, si dice, ai siciliani l'interesse del Governo nazionale) nella difesa della politica meridionalista governaùva non poteva non accettare alcuni presupposti delle polemiche documentate circa alcune carenze dell'attività statale in Sicilia, riconoscendo in tal modo la validità di una impostazione. Ma la voce di Bo, sebbene forte nel timbro, era stanca : il Governo si dimetteva. Nè impegni nè prospettive nel suo discorso: poteva essere altrimenti? 10. Di un'influenza del Convegno sulla politica petrolifera regionale si potrà parlare più specificatamente dopo le nuove elezioni per l'Assemb!ea Regionale Siciliana, una volta che saranno superate le preoccupazioni elettoralistiche. Non sappiamo (è evidente) quale sarà la configurazione della futura Assemblea, nè la formula del Governo; ma, indubbiamente, sulla sua politica petrolifera e industriale, la classe dirigente siciliana - dai politici agli economisti, dai sindacalisti agli operatori economici, ai pubblicisti -- orientata sui problemi. come si è visto, in base a indirizzi unitari, farà sentire il suo peso e la sua autorità. ARISTIDE GuNNELLA f 101 l Bibliotecaginobianco
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