finanziario notevole poi. Infatti, egli sa benè che subordinare i lavori ·alla costruzione di un porto significa rimandare nel tempo ogni investimento industriale: questo non è un lusso che si può oggi concedere, altrimenti la produzione di Gela continuerà nel suo ritmo ridotto di 20 mila tonnellate mensili e la situazione precaria dei suoi costi, in sede aziendale, si accentuerà. Lo scopo è di ottenere quanto più è possibile dalla Regione. 8. Non si può dire che la Regione abbia espresso una sua linea politica a Gela attraverso il rappresentante del Governo. Questi non è rimasto al di sopra della mischia ed ha voluto considerare l'ENI, anche al di là della fase estrattiva, come un singolo operatore privato, restando in una posizione di agnosticismo in politica petrolifera (con preferenza liberistica o meglio anti-ENI), il che significa un confinamento nei termini amministrativi del problema. Non si può pertanto prendere come misura di riferimento verso l'ENI la posizione del Governo Regionale a Gela, del resto espressa in forme differenti dal Vice Presidente e dall'Assessore all'Industria; ma piuttosto occorre considerare i punti di incontro fra i rappresen~ tanti di tutte le correnti politiche-e ideologiche sul problema, nonchè degli operatori economici e studiosi siciliani. In altri termini valgono l'opinione e l'atteggiamento di tutta la classe dirigente siciliana, che può contare su di una continuità che difetta negli indirizzi di singoli uomini, anche di Governo, o nelle incertezze di ·singoli governi, perchè alla fine essa pre:. vale. Tutti i principali relatori, a Gela, soprattutto nella terza giornata dei lavori, hanno chiaramente capito la posizione dell'ENI e le sue difficoltà obiettive. Non giudicando per schemi, ma per fatti, questi relatori (e particolarmente i democristiani Alessi e Carollo, in parte, il comunista Cortese, il monarchico popolare Sen. Pennavaria; il liberale ing. La Cavera etc.) hanno detto : resta ferma la legislazione siciliana sugli idrocarburi, quindi niente privilegi, niente riduzione di royalties, nemmeno all'ENI, per non creare precedenti imbarazzanti; ma si deve rendere più dinamico il mec- . canismo dell'industrializzazione per mezzo del petrolio. La Regione può esercitare tutta la sua capacità di pressione politica verso la Gulf, per esort<1rla investimenti in campo industriale, invitandola a compenetrarsi maggiormente nel problema dello sviluppo della Sicilia, con tutti i mezzi disponibili; ma non può spingere la sua pressione sino a configurarla in obbligo. Una naturale diffusione dell'attività industriale attorno al petrolio di [99] Bibliotecaginobianco
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