Nord e Sud - anno VI - n. 52 - marzo 1959

Sciovinisti, qualunquisti e tecnocrati nel partito di Soustelle di Michele Tito Non è stato ancora individuato il n1etodo più adatto a penetrare nella nuova realtà politica francese. A metà gennaio, i risultati delle elezioni legislative del 23 e del 30 nove_mbre rimangono ancora da approfondire. Gli studiosi francesi seguono, per queste cose, due indirizzi: uno, praticamente empirico, che fa capo ad André Siegfried, parte dal presupposto deUa stabilità fonda1nentale della geografia elettorale in Francia, stabilità assicurata dalla realtà storica e psicologica del paese; l'altro, praticato con maggiore o minore ortodossia dalle scuole di estrema sinistra fino ad alcuni cenacoli di destra, si avvale dei canoni marxisti. Ma quel che, appunto, c'è di nuovo nelle elezioni del novembre scorso è che, mentre la stabilità ~ fondamentale>> deve essere messa in dubbio, nessuna indagine sociologica pura riesce a spiegare i risultati. In realtà ci si trova di fronte ad una serie . di elementi ambientali nuovi: la loro natura e la loro forza, non ancora valutate dagli specialisti francesi, sono tali da rendere molto fragili le argomentazioni che intendono approfondire la nuova geografia politica francese avvalendosi dei vecchi strumenti, e cioè partendo (come fanno, immancabilmente, tutti gli specialisti francesi) da possibilità di confronto e da punti di riferimento tradizionali. Non è dunque il caso di tentare, per quel che è accaduto in Francia, un'analisi sociologica rigorosa. E, nell'adottare un metodo di ricerca empirico, basterà tener conto del fatto che molti assiomi e molti « dati di base>> comunemente accettati per b Francia devono essere riveduti; anche quando sono stati consacrati dall'autorità di un André Siegfried. [8] Bibliotecaginobianco

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