Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

il miglior modo di intendere la grande stagione umanistica, mom.ento féndamentale della letteratura italiana, sia proprio di impossessarsi di entrambi gli strumenti linguistici, italiano e latino, nei quali essa si espresse. Ma ìl discorso, com'è chiaro, resta piu che mai aperto su q11estopunto~ .., · E di questa mancanza di possibile unanimita sulla natura delle rifdrme culturali nella scuola secondaria si e reso conto lo stesso MuJino, se··in un commento surl convegno bolognese, apparso nel numero di dicembre, ha scritto: << dobbiamo correggere un po' la nostra seconda e sfortunata tesi: dicevamo che il riordinamento in atto negli studi secondari è abba- -stanza positivo e sostanzialmente ben orientato, anche se un po' troppo t timido e cauto: dopo aver sentito qual'è il contributo che gli uomini. 'di .. . studio recano alla soluzione pratica e responsabile di tali problemi, dobbiamo ritenere che l'immobilità dell'esecutivo e del legislativo sia quanto -di meglio ci si possa augurare, in attesa che, all'interno del mondo della scuola e degli studi, maturino condizioni e prospettive per una soluzione I I più felice >>. · , · ..... Si esce fuori dall'opinabile, invece, sul problema dei rapporti fra scuola I privata e scuol~ di Stato. Si tratta di una for e troppo annosa polemic~ e • I il riaprirla ancora una volta potrebbe apparire un indulgere a vecchi schçmi, a vecchi argomenti. Ma il torto, questa volta, non è dalla parte degli . . . << arrabbiati » laici. Quando si sostengono e si rinverdiscono vecchie iUµ- .sio11i,clamorosamente smentite dalla realtà effettuale delle cose, e inevi:tabile il rivivere delle fin troppo facili ritorsioni polemiche. Leggiamo n~~la relazione del Mulino: « un ordinamento che riconosca piena dignità e po- :sitivo valore ancl1e alle scuole private, deve chiamarle a collaborare !~d un'opera di elevazione sociale che, in pratica, è già oggi ct1rata da m?~te di esse più di quanto solitamente non si creda. Gli istituti privati, in questo ' modo, saranno messi al di sopra dei sospetti che talt111iaccumulano polemicamente contro di essi e rispetto ai quali non hanno djfesa migliore ~he il mettere in chiaro la loro natura di istituti educativi e perciò, per quanto più è possibile, seri e indipendenti >> (p. 13). Cosa potrà essere mai u_na « piena dignità >> che vada al di la della attuale « parificazione >>, se ~on il corrispettivo della totale abdicazione della scuola di Stato? E c9.ine, inoltre, è possibile auspicare un potenziamento della scuola pubblica::- e su questo è impostata tutta la relazione del !Yf uli,io - ed insieme qu~llo [91] ibliotec-a Gino Bianco

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