alla seconda le prirr1e tre zone sopra enumerate; alla terza la zona di Benevento. E, come sempre, al diverso comportamento in materia di variazioni della popolazione corrispondono precise diff'erenze anche in ciò che riguar- <la l'andamento del movimento migratorio: Iscritti Cancellati Sal,do Colline di Teano ecc. 13.609 19.396 5.787 Col!. di Sant'Agata e di Telese 8.753 13.783 5.030 Valle Caudina 6.649 10.000 3.351 Benevento 9.264 8.222 + 1.042 Colline del Sannio 12.191 22.441 - 10.250 Alto Sannio 4.048 9.438 - 5.390 Vale a dire, in termini percentuali sulla popolazione delle singole zone nel 1951: - Iscritti Cancellati Saldo Colline di Teano ecc. 10,71 15,27 - 4,56% Colline di Sant' Agata ecc. 10,68 16,82 - 6,14% Valle Caudina 12,55 18,88 - 6,33% Benevento 17,49 15,52 + 1,97% Colline del Sannio 10,26 18,89 - 8,63% Alto Sannio 7,07 16,48 - 9,41% Cerchiamo adesso di renderci conto rapidamente di ciò che per ciascuna ·zona è più degno di nota. Fra le altre un posto particolare spetta alla zona . di Teano, Venafro e Alife. Tale zona segna il punto in cui si apre il confine più largo fra la pianura campana e le montagne ad essa retrostanti. Invece .di aprirsi in poche e strette vallate, qui l'Appennino si apre, inf~tti, alla pianura attraverso una serie di degradanti colline, sulle quali le fiorenti e ricche .attività agricole del piano sono proseguite sia pure con ritmo man mano più debole. Nello stessotempo si situa in questa zona il punto in cui dalla regione campana si passa a quella laziale e in cui, correlativamente, all'influenza e al richiamo del grosso centro napoletano subentrano l'influenza ed il richiamo di Roma. Questa complessa posizione fa sì che i centri di questa zona - anche quando sono (come Teano, Venafro, Piedimonte .d'Alife) non privi di una certa vivacità e floridezza - non riescano a fer- [80] Biblioteca Gino Bianco
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