E di conseguenza ogni differenza fra questa e le altre zone vicine e meno vicine degli Abruzzi sarebbe annullata. Ma un giudizio così semplicistico non sarebbe giustificato. La Marsica resta una delle zone del Meridione in cui in tempi recenti e meno recenti si sono registrati sensibili progressi verso una più razionale e moderna convivenza; e Avezzano stessa non si potrebbe intendere se non inquadrata e osservata nel seno della regione marsicana, della quale essa ha concentrato in sè in così larga misura gli elementi di sviluppo. È giusto pertanto considerare unitariamente Avezzano e la Marsica; tanto· più in quanto - nonostante tutti progressi che si s0110 avuti in essa - prevalgono ancora nella Marsica, pur considerandola unitariamente con Avezzano, i si11tomi di una situazione demografica che si deve definire per lo meno pesante . . 12. L'Abruzzo zntertio. La parte interna degli Abruzzi, che comprende in sè la massima parte della regione, è occupata da una serie di catene e massicci appe11ninici, le cui vette sono le più alte dell'i11tera penisola italiana. Si tratta, dunque, di una serie di territorii dalla tormentatissima fisionomia orografica, le cui ~ttivit.à economiche e civili in genere sono per molti aspetti esemplari della depressione meridio11ale. Vedremo questa serie di fattori naturali e sociali riflettersi con tutta chiarezza 11elbilancio demografico e migratorio di queste zone. ZONE L'Aquila-Gran Sasso L'Aquila Farindola v·alle del Tirino Ansidonia-Navellì Valle dell'Aterno e Valle Subequana Conca di Su]mona Gizio e Sagittario Altopiano della Maiella Castiglione Messer Marnio Altopiano delle Cinquemiglia e limitrofi V alle del Sangro [70] Biblioteca Gino Bianco 1951 98.571 54.633 20.633 9.984 7.784 28.901 54.952 15.851 25.190 22.750 15.823 28.827 1957 95.268 57.253 19.504 9.736 7.015 28.157 54.893 14.392 23.893 22.946 15.536 28.636
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