stampa italiana, alla ventata di sciovinismo che si è rovesciata sulle colo~ne dei quotidiani e dei settimanali e - purtroppo - non solo di quelli di destra. L'occasione ci è comunque propizia per proseguire il discorso sui « documenti della vita di guerra » già altra volta intrapreso. E incominciamo proprio dalla visita del Presidente del Consiglio ad EI J\lamein. Inutile dire che la reazione a questa visita da parte dei giornali della estrema destra è stata di una improntitudine e di una bassezza somme: dimenticando, al solito, quale tremendo fardello di colpa rappresentino per il defunto regime le povere salme dei soldati caduti ad El Alamein, quei giornali ~i sono abbandonati a piene mani alla celebrazione laudativa dei momenti di fulgido eroismo che la gioventù d'Italia avrebbe vissuto sotto il regin1e fascista. J\,:[aanche altri giornali, cl1e esprimono opinioni molto più cat1te politicamente e meno tenere verso i sentimenti sciovinistici, non sempre hanno saputo trovare il tono giusto. Ci pare che solo la Stampa abbia degnamente acce1111ato all'avvenimento, conclt1dendo: « .•. Quindicimila non sono tornati dal ùeserto, protagonisti della più grande battaglia avvenuta in Africa. I nemici che avevano di fronte non combattevano solo per il 1)roprio paese, ma per abbattere il nazismo: rendendo omaggio ai nostri caduti, ricordiamo ancl1e i soldati avversari ». Ci pare unico atteggiamento serio ricordare agli italiani immemori che il mondo intero e la parte migliore del nostro popolo che al fascismo si oppose sopportarono per salvare la libertà comune, cl1e El Alamei11 fu sì 1111episodio doloroso per le nostre armi che nel corso della nostra storia unitaria ha11no avuto momenti di gloria, ma anche l'inizio del crollo militare del fascismo e del nazismo. Gli uomini appartenenti alla cittadinanza ideale di chi lottò per la libertà non mancano di sentire prossimo a sè anche il sacrificio fortunato dei soldati di Montgomery che solo la follia del fascismo ci fece trovare in campo .avverso. Venendo ora al « caso » lviontgomery ci trovian10 a trattare un argomento davvero esemplare: esso l1a permesso il ridestarsi degli « aggregati » più tristi e infecondi dello sciovinismo, dei luoghi comuni più vieti del nazionalismo; l1a diviso in due il campo della pubblica opinione come rari altri analoghi avvenimenti erano riusciti a fare. Incominciamo a parlarne con ordine: l'ex capo atlantico, nel corso delle sue memorie - recentemente stampate e diffuse in tutto l'Occidente - trattando della campagna d'Africa e degli avvenimenti politici immediatamente successivi a questa e, quindi, dell'armistizio italiano, ha avuto parole negative per la qualità delle truppe italiane ed ha espresso indubbiamente un giudizio molto pesante sull'8 settembre. Sentiamo il dovere, come democratici, di dire subito che dichiarazioni di questo genere, specie se relative alle complesse vicen_de italiane tra il '43 e la fine della. guerra, ci fanno dispiacere soprattutto perchè sono causa del riaccendersi di polemiche faziose nell'opinione pubblica del nostro paese, sprovveduta e [53] Bibliotec Gino Bianco
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