Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

Commercio - in breve, sui maggiori rappresentanti degli « interessi locali » - che sara11no cl1iamati ad unirsi nei Consorzi p1:eposti alle singole « aree di svi1luppo inditstriale )>. Si è sentita lamentare innumerevoli volte la deficienza di una più diretta ed immediata partecipazione degli Enti alla politica di sviluppo: oggi .si apre la possibilità di una siffatta partecipazione, sia pure - ciò che d'altronde appare opportuno, ed anzi, necessario - coordinata ed assistita dalle autorità centrali. Sarà ben agevole osservare se ed ip. che misura si sapranno deporre le rivalità municipalistiche per far luogo ad una solidale coesione di n1ezzi e di intenti, nel perseguimento dei comuni interessi: si potrà cioè ottenere una chiara riprova del conten11to efficientemente costruttivo - od, invece, del contenuto puramente velleitario - delle riventlicazioni e delle pretese più volte ava11zate dagl~ E11ti locali. 1\r. d. R. , Montgomery, El Alamein e la retorica ''militarista''. La nostra generazione, democratica ed antifascista, si trova a dover tenere da anni un'ardua posizione, basata sulla diffide11za, nei riguardi dei valori militari, della retorica di guerra, clell'uso e ab11so che questa retorica fa dei te~- mini, « patria », « eroismo », « combattente », « sacro suolo d'Italia » ecc. La ragione di questo difficile stato d'animo risale al fascismo che ·per vent'anni ha monopolizzato l'uso di quei valori e di quella retorica in funzione delle s11e follie politiche e militari. Ft1 soprattutto lo stravolgin1ento, la falsità del timbro J:>seudo-patriottico della retorica di guerra fascista a generare nella coscienza democratjca del paese diffidenza ed ostilità: coloro che si trovarono giovanissimi allo scoppio della guerra e che giovanissimi ascoltarono le tronfie celebrazioni delle imprese belliche fasciste, i111pararono canti truci in cui si « rivendicava l'Impero » e si 11rlava la parola ~< vincere ». Vi era bene u11 grosso salto di qualità tra questa retorica e quella del « Ponte cli Bassano »: poi l'antifascismo scoprì i valori della Resistenza ed anche la retorica e i canti di questa. Ma la lacerazione tr:a la coscienza civile e liberale del paese e quel complesso di sentimenti e di tradizioni che si definiscono comunemente « patriottici e militari » non è stata ancora sanata. Ogni volta che i vari turiferari dell'onor naziona'le e della vittoria mutilata danno fondo alla finta commozione e al segreto i11censamento del così detto passato gloriosissimo, allora quella lacerazio11e si manifesta in tutta la sua entità. Ciò di recente è accaduto due volte: con le polemiche sul caso l\tiontgomery, e con la sosta de1r on. Fanfani, « retour clé la RA U », s11i ca~npi di battaglia di El Alamei11.. Intendiamo riferirci in e11tran1bi i casi alla eco che dei fatti si è avt1ta nella [52] . I BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==