~'fa gli intendimenti innovativi del Co1nitato si rivelano chiaramente, sotto un altro ed ancor più sostanziale riguardo, negli indirizzi programmatici accolti per l'attuazione dei dispositiv.i della legge 634 inerenti alla creazione del :Niezzogiorno di Zone Industriali e dei connessi Consorzi. Come, difatti, ha riferito la stampa (c.fr., per es., 24 Ore del 18 e del 19 dicembre 195.8), il Comitato si propone di promuovere la formazione di ver~ e proprie « aree di svil·uppo i·ndustriale » in quelle zone delle diverse regi~ni meridionali in cui st1ssistono le condizioni obiettive per una concentrazio11:e territoriale di attività industriali. Si intende, cioè, dar luogo alla designazione di « aree sufficientemente ampie ed omogenee ... in cui promuovere ed operare tutte quelle trasformazioni ambientali atte a potenziarne e svilupparne la forza di attrazione ubicazionale »; e, quindi, si mira a costitu_ire « delle aree di cor1centrazione geografica e di gravitazione degli sviluppi industriali, rispetto all'intero territorio meridionale ... all'interno delle quali le industrie potreh• bero localizzarsi distribuendosi in più 'nuclei industriali' » (si veda, a questo proposito, l'importante scritto di Novacco che si pubblica in questo stesso numero di Nord e Stld). A loro volta, i Consorzi dovranno raggruppare tutti i Co1nuni, le Provincie e le Can1ere cli Commercio ~omprese nei perimetri delie diverse « aree di sviluppo industriale » - 11onchè degli eventuali altri enti acl esse interessate - e dovranno configurarsi come « organismi dotati di quell'a1npia sfera di attribuzioni, di competenze e di mezzi ... che si rendono necessari ai fini di t1na integrale trasformazione strutturale » nell'ambito delle « aree di sviluppo » medesime. Quantunq_ue per il momento si tratti solta11to di indirizzi programmatici, che quindi aprono una serie di interrogativi e di problemi sul piano della c.oncreta attuazione, non ne può tuttavia sfuggire· la portata innovativa e noti. v'è dubbio cl1e, se a codeste impostazioni riuscirà a conformar i l'azione futura del Comitato dei Ministri, si aprirà una nuova fase nella politica •di industrializzazione del Mezzogiorno. In effetti sembra che finalmente· si ·ir1tenda abba11donare l'astrazione demagogica di un impensabile quanto impossibile sviluppo industriale uniformemente diffuso su tutto il territèirio meridionale, per convergere verso l'obiettivo be11 più realistico - e quindi ben piu efficacemente perseguibile - di uno S\'iluppo industriale concentrato nelle zone maggiormente ricettive e suscettibili di indt1strìalizzazione: di talcl1è il ~1 Iezzogiorno potrebbe idealmente suddividersi in due grandi gruppi di aree·_ peraltro strettamente collegate da rapporti di complementarietà ed 'int~rdipendenza -, le une destinate ad accogliere la parte più rilevante degli sviluppi indt1striali e delle trasformazioni ambie11tali e strutturali ad essi connesse; le altre, invece, preminentemente soggetti ad un ulteriore pr<;>- gresso delle attività primarie e di alcune ~ttività terziarie (per es., le attività t~1ristiche), sia pure integrate .qa quelle iniziative industriali specialiizate. o d~ minor_.rilievo, che si rendessero necessarie allo scopo (iniziative che, ~om'~ [49] Biblioteca Gino Bianco
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