.... LINEE PER uNo « ScHEMA DI SVILUPPO REGIONALE» - Quanto al metodo di elaborazione di un programma di sviluppo regionale, non sembra qui nè opportuno nè possibile riferire più estesamente sull'esperienza compiuta in riferimento alla Campania; il lavoro infatti no,n l1a ancora ricevuto sanzione ufficiale ed ogni illustrazione di esso potrebbe pertanto risultare prematura. Credo più opportuno perciò riferire - in via di ipotesi di lavoro e in via metodologica - le linee che, secondo l' esperiènza italiana, dovrebbero essere seguite in vista della predisposizione di uno « Schema di sviluppo regionale >> ( 2 ). Le indagini relative ad uno << Schema regionale di sviluppo economico » potrebbero articolarsi secondo le seguenti linee generali .. 1) Valutazione dell'offerta di lavoro prevedibile in un periodo dato, misurata in b~se alle sue diverse componenti: offerta dovuta allo incremento 11aturale della popo1azione i11 età di lavoro, ad unità attuajmente disoccupate e in vario gràdo e misura sottoccupate, nonchè a quei contingenti di l)opolazione ·(particolarmente femminile) che l'attuale livello di attività economica nella Regione l1a finora escluso dal mercato cii lavoro. Occorrerà poi assumere qualche ipotesi sul saldo tra emigrazione ed immigrazione (per così dire « spontanee »), pur essendo evidente che è su di esso che l'azione di sviluppo andrà ad incidere. È altresì evidente che talune delle componenti dell'offerta regionale di lavoro l)otranno essere determinate solo nel corso della ricerca, man mano che si verranno identificando gli svilupi 1Jossibili delle diverse atti vita; ciò vale soprattutto per la valutazione dell'offerta di lavoro lJroveniente da di socct1pati - specie ( 2 ) Si preferisce qui adottare tale definizione, confor1ne a quella del più generale « Schema di sviluppo dell'occupazione e del reddito in Italià nel decennio 19551964 », per sottolineare lo spirito e la natura della ricerca. La predisposizione e la redazione di un vero e proprio «piano» o « programn1a » ( sia esso di sYiluppo, sia esso di investimenti) per una Regione, c0rnporterebbe necessariamente sia un coordinamento dei programmi esecutivi delle Pubbliche Amminic;trazioni in favore della Regione, sia certe potestà nei confronti dell'azione dei priYati; tali possibilità - in riferin-iento all'Italia - non sembrano presenti allo stato attuale senza profonde innovazioni legislatiYe e amministrative. D'altro canto la predisposizione di uno « Schema di sviluppo >> sembra in ogni caso una tappa preliminare necessaria all'elaborazione e alla determinazione di eventuali « piani » o << program1ni » in favore di una Regione. [40] Biblioteca Gino Bianco I
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