Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

... da~·secoli,finimmo per fraintendere completamente il senso di quella rivolta. (Parlo, come è ovvio, di quella parte tra noi che avrebbe accettato l'equivoco comunista per fame e sete di giustizia). Dreiser, Caldwell, Hemingway, Charlot, il primo· Lewis, Dos Passos, ci parvero ribelli in lotta non contro un conformismo, ma contro il sistema. Le suggestioni. che da essi promanavano nell'Occidente sembravano coincidere, punto contro punto, con quelle cl1e una sparuta ma eroica resistenza interna mutuava dall'Oriente. Il nemico era, dunque, il capitalismo. Era il capitalismo, nella sua ultima degenerazione imperialistica, ad uccidere l'uomo libero americano; cosi come aveva ucciso il bracciante emiliano e l'operaio viennese, la Repubblica di Weimar e le Cortes di Spagna. Il senatore Croce, esule in patria, non si era accorto che i suoi astratti principii si applicavano ad un mondo putrefatto: erano iniezioni praticate ad un cadavere. Il « filosofo dell'ovvio >>, come lo chiamavamo tra noi con puerile sarcasmo, apparteneva ad un'altra era geologica, doveva cedere il passo a quel Marx di cui aveva éreduto di spacciarsi alla fine dell'Ottocento con un paradossale libello da pedante. · Economia, scienza, poesia, filosofia concordavano del resto su questo punto vitale: che il mondo nuovo, il << brave 11ew world », stava per comi11ciare. Era crollato dappertutto il vetusto sistema di valori: Dio, patria, famiglia, .individuo, bellezza, tempo, spazio; e al loro posto la Lotta di Classe si instaurava come unico canone valido di• interpretazione e creazione della .storia: di qua, le sterminate colonne degli sfruttati, finalmente redenti; di là, un pugno di sfruttatori, intenti esclusivamente ad accrescere il proprio profitto. Naturalmente anche l'arte diventava ancella della nuova religione, e anzi in questo campo il presagio del Diluvio Universale era confortato con dovizia di documentate testimonianze: Picasso, Strawinsky, Joyce, Brecht, Einstein, J aspers, ci ripetevano la stessa verità in mille modi, colori suoni parole immagini formule concetti; le voci più alte del Novecentç> echeggiavano lo stesso vaticinio, anzi sembravano incitarci ad affrettare la catastrofe per conseguire più presto la nuova dimensione, una nuova e definitiva libertà. Ciascuno di noi, tra il 1940 e il 1945, avrebbe potuto spiegare per filo e per segno perchè non potessimo non dirci marxisti, dentro e fuori le file del Partito; e la potenza di Hitler, anticristo nel cui dominio evidentemente si incarnavano il dolore e l'ancestrale paura del mondo, era lo stimolo ultimo per rifugiarsi nell'unità democratica, beninteso a sinistra, [28] Biblioteca Gino Bianco

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