.. I bon_do, una riesumazione del Cuore di De Amicis>>... Ma insomma qui si f~ _dl ogni erba un fascio: delle cause e degli effetti, del prima e del dopo, dei ·film e dei romanzi, delle elezioni e delle crisi di coscienza, al punto che se non tentiamo in fretta di restituire un pò d'ordine alle idee, per lo . meno sulla scorta delle esperienze individuali, rischiamo di non capirci assolutamente più nulla . . III Nel nostro Paese, per limitare il discorso agli argomenti e ai personaggi che conosciamo almeno di vista, l'impegno degli intellettuali in direzione politica si esasperò con la campagnà int~rventista da cui fu preceduta la guerra del '15-'18. La prima scrollata venne da destra, e non a caso: vociani, futuristi e nazionalisti più o meno irredenti (e redimibili) si tuffarono nell'agitazione vibrando metaforiche randellate ai libri, alle chiuse biblioteche e alla cultura accademica, come a preannunciare la non lontana era in cui le randellate non più metaforiche sarebbero state riservate ai portatori di quella cultura, anzi della cultura in generale, sulla falsariga di una « ide<;>logia>>- l'attivismo gentiliano - che traduceva in forme astratte il culto dell'irrazionale e della violenza. Di fronte all'aggressione degli attivisti chauviris, il torto principale degli intellettuali italiani (se di torti si può mai parlare in sede storica) fu indubbiamente quello -di rinunciare all'unità, di smarrire l'oggettiva · solidarietà della scienza, per correre dietro gli opposti richiami della vita. Il solo Croce rimase fermo come roccia, individuando l'enorme pericolo della contaminazione tra concetti diversi, diversi interessi spirituali, settori , regolati da diverse leggi. Il suo monito coincise con i p·rimissimi giorni della guerra, e chi rilegga quelle « pagine >>che videro la luce nel 1919 per i tipi dell'editore Ricciardi di Napoli, vi ritroverà chiarissima e se"✓era l'analisi dell'errore: « Da quando, - scriveva Croce in <<Critica>>, XIII del 1915 - nel · luglio scorso si accese la guerra europea, e fu subito chiaro che l'Italia, presto o tardi, in un modo o nell'altro, vi sarebbe stata tratta dentro, e che si era all'inizio di un lungo periodo di guerre e di rivolgimenti profondi, di uno di quegli sbalzi in avanti che il genere uma110 compie con gigan- [24] Biblioteca Gino Bianco
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