.per la formazione dell'individuo e d'un intero personale politico: il con- , vincimento di aver qualcl1e cosa da ,dare, di poter pure insegnare qualcosa,. accanto al molto da apprendere. Gli <<ex>>i,nsomma, consideravano e considerano la loro uscita dal PCI non già come t1n atto di resipiscenza e· pentimento, ma come il logico coronamento e la definitiva sanzione di tutta la loro carri~ra nella democrazia. . Oltre al rifiuto di questa condanna <<globale>>,che i gruppi di democrazia laica sembrarono allora pretendere dagli <<ex>>o, però in questi ultimi anche un'altra ragione, a farli incerti e reticenti. Fu una ragione tattica. Essi avevano, ed hanno, soprattutto la preoccupazione di continuare a parlare a qualcuno, ai loro ex compagni, ai grandi numeri. L'impegno di rigetto radicale a cui li si voleva legare veniva giudicato inabile e intempestivo, come una richiesta ta-tticamente sbagliata e impolitica. Errore o no, illusione o meno, così stavano allora le cose, e così stanno ancora oggi nella . . maggioranza dei casi. Le conseguenze di quel fallimento, e il naufragio della progettata alleanza, risultarono comunque deleterie per gli ·t1ni e per gli altri. Gli ex ·comunisti si trovarono privi di strumenti e mezzi di comunicazione, dovettero crearseli di nuovo (e non ci riuscirono, nonostante la fioritura delle loro pubblicazioni periodiche). Furono messi in un. limbo. Più gravi, forse, le conseguenze per i gruppi radicali e laici. Con le loro richieste di natura ideologica, essi si preclusero l'occasione d'un possibile, straordinario allargamento delle loro alleanze e furono infine indotti a cristallizzare sempre più le loro posizioni politiche. Alcuni di loro hanno finito, come di .recente, a guardare con attesa a un lJossibile governo aperto a destra, che (secondo loro) sarebbe automaticamente capace di suscitare ]'unità e il rafforzamento delle sinistre socialiste e democratiche, fi110all' apertt1ra d'una concreta «alternativa>>. Gli ex comunisti, dal canto loro, sono stati, nella grande maggioranza, respinti al polo opposto, e cioè alla ricerca affannosa dell' << apertura», della collaborazione spesso senza limiti e al di là dei . . . pr1nc1p1. Ci furono. in occasione di quel convegno, natural1nente anche gravi colpe, incomprensioni e mancanze di abilità da parte degli <<ex>>.Sarebbe interessante vederle esaminate co11 spregit1dicatezza e come un fenomeno generale anziché, come fino ad oggi è stato fatto, in uno spirito di esame J_ 14 l Biblioteca Gino Bianco
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