Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

comunali delle principali città, mentre l'Assessore all'Annona di Milano Giuseppe Spalla (P.S.D.I.) ne aveva scritto su Critica Sociale (n. 21 del 1958). Il lato più ameno di codesti interventi consiste nel tentativo di autodifesa dei ·Comuni che affermano il loro completo disinteresse nella gestione dei mercati e quando si autoqualificano come gli Enti più idonei a disciplinare la materia. Il citato Senatore Capalozza facendo proprio il punto di vista dei Comuni è giunto ad affermare che per far fronte alle esigenze della congiuntura e per condurre la lotta al carovita, il Governo dovrebbe aumentare i poteri ed i compiti dei Comuni consentendo loro in particolare l'emanazione di norme penali a protezione del regolare svolgimento delle attività economiche. Il Senatore Farri jn precedenza aveva denunciato l'indirizzo centralizzatore ed autoritario adottato dal Governo a danno dell'autonomia comunale. In realtà, come ben ha precisato il Mi11istro Bo in sede di replica alla Camera dei Deputati, il Decreto mirava a far rientrare i Comt1ni nella legalità in quanto le norme precedenti, se consentiva110la gestio11ein privativa dei mercati ai Comuni, non consentivano che questi si opponessero; come di fatto facevano, al commercio all'i11grosso fuori del mercato. In ogni caso il provvedimento no11 estrometteva i Comuni dalla gestione dei mercati; affiancava soltanto ad essi altri Enti economici. L'atteggiamento tenuto dai partiti dell'opposizione con la sola eccezione dei liberali e dei repubblicani e le incertezze dello schieramento governativo che ha permesso la fronda dei << franchi tiratori >>, non lascerebbero molte speranze ad una seria e funzionale regolarizzazione del settore in base al nuovo disegno di legge presentato dal Governo alle Camere, subito dopo il rigetto del decreto, per essere ivi discusso ed approvato secondo l'iter normale. Ma è da pensare che questa volta ci sia una pressione dell'opinione pubblica che in Italia è infatti largamente assente, oppure è fuorviata. L'edizione milanese dell'Unità usciva di solito con il seguente titolo, in data 13 dicembre 1958: « In allarme gli speculatori dei mercati per la sconfitta di Fanfani alla Camera», quando in allar1ne, semmai, sarebbero dovuti entrare tutti i consumatori che nel 1957 hanno speso in carne, pesce, uova, latticini e prodotti ortofrutticoli ben 2874 miliardi di lire, ossia pressappoco la quarta parte dell'intero reddito nazionale. Ma anche se il dibattito sul nuovo provvedimento si presenta difficile e di esito incerto, non è detto che la partita debba considerarsi chiusa con la definitiva vittoria della speculall02] Biblioteca Gino Bianco

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