Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

gnava il partito stesso ed il Governo. La discussione al Senato rispecchia tale conflitto nel compromesso finale raggiunto con le sinistre per cui il Decreto passava, ma con alcune modifiche che ne avrebbero diminuito grandemente l'efficacia. Si accenna in particolare all'emendamento apportato all'articolo 5 per cui i Comuni non sarebbero stati più obbligati ma soltanto f acoltizzati a cedere la gestione dei mercati già funzionanti. Il Senatore Trabucchi, che in sede const1ltiva era stato l'estensore del parere della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, ebbe a compiacersi - secondo I'lnterpress - del valore della modifica per quanto riguarda i Comuni. E' difficile infatti immaginare come verificabile t1n solo caso di volontaria spoliazione di prerogative ed in simili condizioni altrettanto difficile si sarebbe resa l'istituzione di altre centrali di smistamento concorrenziali. Le amministrazioni comunali debbono avere intravisto un primo promettente spiraglio di luce all'annuncio di questo compromesso frutto di. un accordo fra i senatori della maggioranza e quelli delle estreme. Il provvedimento passato alla Camera dei Deputati conteneva sempre, tuttavia, chiare ~orme liberatorie, sopratutto nel primo articolo. In base a tale disposto i Com11ni pur conservando le attrezzature esistenti e pt1r avendo buone prospettive di ostacolare la costrt1zione di altre centrali concorrent~, non avrebbero potuto impedire il libero flusso dalla campagna direttamente ai rivenditori. Delle due, l'una: o i mercati generali si sarebbero dovuti porre su di un piano di funzio11alita co1nmerèiale rint1nciando all'atteggiamento vessatorio fino a qt1el momento dimostrato ed alle esose tange11ti percepite, oppure buona parte dell'approvvigionamento cittadino avrebbe disertato quelle attrezzatt1re. Su codesto punto è stato quindi concentrato il tiro congiunto delle opposizioni di estren1a destra e di estrema sinistra; senonchè t1n emendamento all'articolo 1 non poteva formare oggetto di compromesso con il gruppo di maggioranza per il trop- , po evidente svuotamento di tutto il provvedimento che ne sarebbe cleri~ vato. Di qui la preminente impostazione della discussione sugli aspetti della legalità costituzionale del decreto e l'esito negativo del voto permesso dalla manovre dei << fra11chi tiratori», alcuni dei quali - non lo si esclude - possono essere stati suggestionati più da motivi politici che . . tecn1c1. Molto vi sarebbe da discutere stilla prest1nta incostituzionalità del Decreto Legge n. 937 poichè non è semplice stabilire una casistica in cui [100] - Biblioteca Gino ■ 1anco

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