• la notizia del co11ferime~to del Premio Nobel (quel premio che i l)urocrat i ~ell'µnione degli scrittori sovietici reclamavano per Sciolochov), e quando ~cora non s'era scatenata la campagna di ingi1.:1riee di accuse cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, egli comunicava all'Accademia sv~dese la sua so dd~sfazione. Si è parlato, a proposito di questo messaggio di ringrazia1nento, cli manifestazione di un subitaneo stato di euforia, qt1asi <li un momento di i11genua esaltazione che ha fatto dime11ticare i torti subiti e i pericoli ft1tur i; come se son ci fosse, sull'atteggiamento di Pasternak, 11n'altra decisiYa testimonianza, quella che ci viene dai tre giornalisti o_ccidentali (il corrisponclente del Corriere dela Sera è tra qt1esti) che lo visitarono st1bito dopo 1~ notizia del conferimento del Nobel, ed appresero dalla viva voce dell'autore del J?o~tor Zivag·o non solo che l'assegnazione del pre1nio gli era riuscita gradita, ma. che egli, Pasternak, nella sua casa di campagna rileggeva il proprio r o- ' ~~nzo 11elle traduzioni straniere che man mano gli pervenivano provandone 1:1n·continuo piacere. 1 • _ _Non quindi intenzione di Feltrinelli di calpestare la volontà di Boris ~a~ternak, in « spregio a tutte le norme giuridiche che regolano i rapporti fra un e.ditore e u.n autore», ma responsabile interpretazione dell'effettiYa volontà c;l~1rat1tore del Dottor Zivago, ma attuazione fedele, contro ogni ostacolq, nei ~e~ini di un rapporto umano, della volontà di un artista desideroso di far conpscere la sua opera, quando questa volontà l'autore non poteva più attuar e .e. tanto meno manifestare. I t .... I motivi di opportunità politica che dettarono l'atteggiame11to clelle auto - rità sovietiche nei confronti dell'opera di Pasternak rivelano ancora una vol ta quello che era già tristemente noto: un aspetto addirittura tragico di quelle che sono le condizioni dell'individuo nella società comunista. Si parla ancor d, dai soliti Alicata, di vera « libertà »; e si ha il coraggio di trattare ancora di queste cose con la disinvoltura che usa la stampa comunista. Basta invec e un'oscura e immotivata valutazione di interessi politici per ridurre nella p iù triste condizione umana il destino di una perso11a che ha voluto esprimer e il suo mondo poetico il quale dovrebbe essere giudicato solo con crite ri estetici. In questa « condizio11e » dell'uomo di cultura, dell'artista, dello scrittore nei paesi comunisti è la genesi del « caso Pasternak »; qui vanno ricercate le responsabilità. Non ci si può quindi soffermare, dati i termini della questione, su un genere di polemica come quella tentata dall'Alicata. Ed è significativo· in proposito che quando si voglia esaminare la questione sotto un divers o aspetto, magari per cl1iamare in causa l'editore, l'unica seria posizione è quella che può riscontrarsi nella lettera di Vinciguerra, il quale non può fare a men o, di ravvisare nel caso una situazione di tragica condizione personale: quell a in cui viene a trovarsi il Pasternak, per il solo delitto di aver voluto mante - [72] Biblioteca Gino Bianco
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