Nord e Sud - anno VI - n. 50 - gennaio 1959

I antidemocratiche, mentre itl tutta Europa sono sempre stati sugli spalti più esposti della democrazia: ma quando dalle dichiarazioni platoniche si passa alla politica concreta, appare chiaro che taluni notabili democristiani guardano a destra, che altri si nascondono dietro l'integralismo del Quotidiano, che altri ancora fissano il vuoto. Il problema non sembra più, ditnque, di scelta della Democrazia Cristiana tutta intera, se è vero che l'attuale gruppo dirigente sembra avere già scelto; nia di atteggiamento di questa singolare concentrazione di destra della DC medesima. E' questa che deve risolversi, e risolversiprima ancora in sede di partito che in sede di governo e di maggioranza. L'on. Pella , non può conciliare i suoi caramellosi appelli· unitari, ad esempio, con la politica che egli ha sempre voluta, e più che mai vuole, e con le forze alle quali una tale politica dovrebbe fare appello; e qui, non è questi-one delle forze che minacciano la Chiesa Cattolica, sì, invece, della politica italiana. Quanto alle ventate di massimalz'smointegralistico che paiono travolgere la mente di taluni pericolanti dirigenti della Azione Cattolica, esse non hanno senso comune. Può anche darsi che a rigore di logica l'ideologia cattolica sia incompatibile non solo col socialismo democratico, ma anche col liberalismo, conservatore o progressista che sia:,e con qualsiasi concezione moderna dello Stato. Ma è questo che vogliono affermare i Pella, gli Andreotti e i loro amici? Vogliono, ci·oè,tirare tutte le conseguenze da queste proclamazioni di incompatibilità e preparare la guerra di religione in Italia? O vogliono piuttosto insediarenei ba1ichidel Governo un gretto conservatorismo, che non risolverebbe nessuno dei problemi del paese, e coprirlo coi panni ingannatori di una difesa della religione? Noi crediamo clie essi propendotio per questa seconda parte del dilemma, non per la prima; e infatti oramai lo dicono abbastanzaapertamente e sul tema dell'apertura a destra sembratio avere impegnato battaglia in seno al loro partito. Bene: ma ora se ne assumano le responsabilitàe gtz·altri notabili giudichino fino a che punto giova associarsia una battaglia come questa. Sia chiaro comunque che se oggi vi sono avversari politicicui si devono tagliare le ungliie, e che devono essereisolati per non nuocere, questi avversari - per gli uomini della .)·inistr_daemocratica,laica e cattolica,tanto .rpessogli uni contro gli altri armati, divisi all'interno dei loro stessi,par--\ titi da contrasti tanto profondi quanto inopportuni - sono appunto quegli [5] Bibliot ca Gino Bianco

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