di Trento della D.C., di Milano del-P.S.D.I., di Venezia del P.S.I.: ma il fenomeno tende negli ulthui anni a_generalizzarsi) la disciplina adottata dal P.L.I., che proporziona la rappresenstanza delle singole provincé secondo una medià ponderata tra il nùmero deglì iscritti e quello dei voti raccolti nelle elezioni potrebbe essere utilmente meditata, e sviluppata: La si potrebbe perfezionare, ad esempio, nel senso di prevenire un'ecèessiva cristallizzazione dell'equilibrio di partenza tra le diverse regioni, tenendo conto anche della popolazione adulta, che rappresenta il lin1ite astratto dell'espansione di un partito. Anche assai elaborati, e per chi abbia pratìca di cose liberali av-vedutamente studiati, sono anche gli altri meccanismi che lo Statuto contempla: ma sè la preoccUpàzione di conciliare l'agilità di movimenti con una forte disciplina interna, e di mantenere un delicato equilibrio giuridico tra i diversi organi centrali del partito e con i gruppi parlamentari si riconosce a ogni passo, non vi I si vede poi riflessa nessuna concezione nuova di politica organizzativa liberale. Le stesse arcaiche norme (inapplicate del resto· a causa della pratica inesistenza della materia regolata) continuano a disciplinare le sottosezioni e associazioni parallele di settore, senza che si scorga una volontà di sviluppo da partito di cùmitati a partito di presenza moderna e à'intervento quotidiano nella vita della società, in tutti i suo~ambienti e le sue forme: il programma di << conquista liberale » si vede così privo di un suo coerente dispositivo organizzativo. Se ne può aver più intera la misura se si guarda al congresso dei gio-: vani liberali che, indetto pochi giorni prima di quello· degli e<. anziani >> e facendo corpo con questo, conviene da ultimò esaminare. Qui la fuoruscita dei gruppi della << Giovane si'nistralz'berale )), che raccoglieva nel 1955 la grande maggioranza dei quadri direttivi, offriva la possibilità di un impianto su base interamente nuova, fuor dalle prudenze e dalle cautele tuttora necessarie in sede di partito. Ma ancora dopo quattro anni di _« gestione Di Lorenzo>> - mentre il congr.essosarebbe, per Statuto, biennale - a 'Chianciano si è presentata un'organizzazione ancora lontana, malgrado l'aumento delle tessere distribuite da ventimila a quarantamila, dalla piena normalità, con troppe gestioni commissariali, troppe delegazioni contestate, e soprattutto troppo timore di passare dal terreno organizzativo a quello della politica, con le sue franche, esplicite e necessarie differenziazioni. Qui meno ancora che nel partito l'unità formale dei consensi e·l'unicità di lista posson,opresentarsi come necessità obbiettive, anche e propÌio [52] Biblioteca Gino Bianco
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