Nord e Sud - anno VI - n. 50 - gennaio 1959

che non sono certo poi mere alternative di tattica parlamentare. La condizione di isolamento resta la sola che sia fuori di dubbio : un nodo a sciogliere il quale non si potrà pensare in modo concreto che a primavera .. Il senso del congresso non va dunque cercato tanto nelle sommarie indicazioni date alla tribuna sull'incerto futuro della politica nazionale - del resto di scarsa eco - quanto nelle sue risultanze morali e organizzative prima ancora che strettamente politiche; e negli equilibri interni tra le tendenze, e tra il Nord e il Sud, che si è mirato a precisare e consolidarea conclusione di un quadriennio di « nuovo corso>>malagodiano. Nè va dimenticato che si trattava della prima assise nazionale che si tenesse dopo la secessione dell'ala radicale della fine del 1955: un intervallo di tempo sufficientemente lungo per rivelare lo spirito e le tendenze permanenti di una politica, e le durature modificazioni che essa non può non indurre nella struttura interna e nella fisionomia generale di 11n partito. Libero dal freno e dallo « scandalo >>della sua sinistra, il P.L.I. si è trovato in condizione, lungo tutti questi a11ni,di spiegare intera la propria vocazione politica: sarebbe interessante stabilire, sulla base di una ricognizione accurata, se e quali passi in avanti esso abbia mosso, in concreto, suìla via di più stretti rapporti organici con ia destra politica italiana (includendovi, oltre i partiti, gruppi di pressione come l'U.M.I.) e con le grandi associazioni padronali; e sulla via dello sviluppo da federazione di notabili e di comitati elettorali a partito moderno di organizzazione, e magari di << apparato )), come su qt1ella del ricambio su larga scala del suo personale direttivo. ·· Va detto subito, e con ogni franchezza, cl1e il partito nel suo insieme si presenta oggi, alla resa dei conti, alme110 altrettanto lontano quanto · allora dalla tentazione di co11fondersi nella palude deile « forze nazionali >>, rispetto alle quali ha tent1to a conseryare, e a sottolineare, la propria intera autonomia di condotta. Nell'enunciare la propria preclusione ad ogni intesa stabile con i monarchici, l'ex ministro Martino si è visto interrotto dall'applat1s0 della grande 1naggioranza del congresso, e applausi non di circostanza ha raccolto il discorso antifascista di Gt1ido Cortese: episodi che testimoniano l'isolame11to delle antiche posizioni di destra. Chi ricorda la virulenza con cui si n1anifestava a suo tempo il « nazionalfascismo )> alla D'Andrea (escluso, questa volta, dalla direzione) o l'acceso spirito legittimista dei gruppi che ancora al congresso di Firenze [46] Biblioteca Gino Bianco

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