Malagodi anno IV di 'Ugo Parolani · Sembra che, anche a qt1alche distanza di ten1po, nell'essenziale ben . poco vi sia da aggiungere o da togliere alle deduzio11i suf-Ecientemente un_i- . voche che quotidiani e settimanali hanno subito ritenuto di poter ricavare dai risultati del congresso liberale di dicembre. E i11 verità svolte radicali, o anche solo novità di rilievo nella condotta parlan1entare o nell'azione politica ·generale dell'imm~diato futuro nè si potevano attendere, nè era stato nell'animo del congresso di proporre all'opinione pubblica. L'in1pressione di molti è stata anzi che intenzionalmente si sia voluto far cadere il congresso in t1na stagione che al P.L.I. non offrisse scelte diverse da una attesa riservata e prudente: prima, cioè, che· gli esiti del congresso· socialista, dai quali dipende indirettamente tanta parte delle stesse prospettive liberali, o lo sperato t1lteriore logoramento della formula di governo D. C.-P.S.D.I. sopravvenissero a rompere la transitoria forzata unanimità, ricrea11do alternative tattiche e motivi di divisione. Nè prima dei congressi del P.S.I. e àella D.C. potranno sussistere interi i termini del problema e< strategico >> che si pone ai liberali nel corso della terza legislatura; termini in parte ancora avvolti nell'ombra. Ne è nata u~'atmosfera incerta e sospesa, un clima di rinvio dove le forti differenziazioni interne finivano coll'apparire inattuali: un congresso senza oggetto, o piuttosto dove la lotta si impegnava tutta, copertamente ma duramente, attorno alla misura del controllo da attribuire ai diversi gruppi sul Consiglio Nazionale e sulla Direzione, in vista di un dibattito che nessuno prevede possa maturare se non a primavera. Nel relativo silenzio politico, l'onorevole Malagodi ha potuto segnare qualche altro punto a suo vantaggio. E ciò non solo rispetto all'antico « centro )), che ancora nell'ultimo congresso aveva saputo per un attimo ritrovare energia [44] . Biblioteca Gino Bianco I
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