Nord e Sud - anno VI - n. 50 - gennaio 1959

horizon succedeva quella del Carte! ·des Gauclzes. Gli autentici repubblicani in Franc}a e i democi-atici per ogni dove sperano che, per una volta, la storia si ripefa. · Se fosse consentito esprimere un giudizio politico nella forma del paradosso, diremmo che il più g~avé pericolo cl1e corre i11questa triste congiuntura la Francia Repu1 bblicana le deriva dal no11·essere essa mai passata . .attraverso t1n'aùtentica esperienza fascista. Tale non può co11.siderarsineppure la cosiddetta << rivoluzione nazionale >> di Vichy, che durò troppo poco per poter mostrare tutti i veleni d·eI fascismo. Pertanto i francesi - le vi- 'cende della Quarta Repubblica lo provar:io·abbondantemente - non sono vaccinati da un certo tipo di antiparlamentarismo, non sanno prevedere dove può condurre il qualu11quismo, ~che di sinistra, non distinguono bene spesso tra governo e regime, e hanno tendenza a travolgere questo con quello. Negli ultimi anni si è parlato da ogni parte di riforma delle istituzioni, ·ma raramente- si è precisato in che cosa dovesse consistere tale riforma; si è invocato un. esecutiv~ forte, ma non se ne sono mai contemporaneamente indicati i limiti; si è aggredito con selvaggia violenza, e non solo da parte delle estreme, il << sistema )), dimentichi che esso era pur sempre un sistema liberale. Una classe dirigente democratica, passata veramente attraverso un'esperienza fascista, sa benissimo quali correnti si finiscono con il rafforzare, quando si fanno certi discorsi, sa che il peggiore parlamento è migliore di nessun parlamento, che il più debole e stento e squilibrato sistema democratico è preferibile alla dittatura: epperò conosce il limite entro cui contenere certe critiche. Non sempre, leggendo certi giornali e certe riviste francesi di sinistra democratica, si è avuta l'impressione che un tale limite fosse conosciuto e prese11te alla mente degli scrittori e degli uomini politici; assai spesso si è avuta l'impressione che una nobile aspirazione alle riforme, il desiderio di cangiamento, l'insofferenza di talune assurdità e delle numerose ingiustizie, e talvolta anche la passione di parte, travolgessero gli spiriti fino a fare smarrire loro il senso delle proporzioni, fÌ!1oa fare assumere atteggiamenti non da avversari di questa o quella politica, ma da nemici irreducibili del regime. Ha11no oggi, dopo le più recenti esperienze, quei settori dell'opinione democratica e tutta l'opinione pt1bblica acquistata una più matura coscienza degli agguati che sono sulla strada di certe polemiche; hanno imparato a riconoscere lo spartiacque decisivo tra una vera ideologia democratica e le false rivolt1zioni; hanno appreso [42] Biblioteca Gino Bianco

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