., che le costituzioni non sono immutabili come le leggi di natura, e .che anzi si possono mutare nella pratica quotidiana senza bisogno di revisioni; e hanno fatto riferimento alla famosa carta costituzionale della Terza Repubblica preparata, come ognun sa, in vista di una restaurazione monarchica. E qualche altro, ancora, vi ha voluto vedere la prova suprema e definitiva dell'instaurazione in Francia di un regime totalitario. Francamente nessuna di queste opinioni sembra accettabile: il documento, co.ine s'è detto, è contraddittorio, in alcuni punti tecnicamente assurdo, in altri inaccettabile. Pure, su due questioni fondamentali esso pare dopo tutto soddisfacente: il ·contròllo di costituzionalità su ogni testo potrà sempre essere richiesto sia dall'esecutivo che clalle ·due assemblee (è una ·novità per la Francia, e i francesi non ne hanno apprezzata tutta l'importanza); la responsabilità politica innanzi agli eletti del popolo, anche se assortita di una procedura macchinosa che tende ad ostacolare le mozioni di censura, è garantita. E' possibile, dunque, muovere da questi due principi fondamentali per instaurare una prassi che corregga i difetti dell~ -'èostituzione stessa: il pr'oblema è, pertanto, quello della possibilità. di sviluppare piuttosto l'ispirazione democratica che l'esigenza autoritaria.· E' appunto anche nella prospettiva di un simile mutamento che l'ultima· i~1icazione politica che ci sia venuta dalla Francia, l'indicazione delle ele~ioni di novembre, può destare una viva preoccupazione. L'affermazionè ··dell'Union pour la Nouvelle République è un fatto grave non solo perchè suggerisce il pessimismo sulle possibilità di una rapida soluzione in senso liberale del problema algerino, ma anche perchè da essa potrebbe derivare il potenziamento delle tendenze autoritarie implicite nella nuova costi- • tuz1one. Ma le elezioni di novembre chiedono un più ampio discorso. E' veramente paradossale che il governo di De Gaulle, un governo, cioè, che si voleva rinnovatore e che aveva l'ambizione di dar vita ad un regime nuovo, che si riprometteva di impiegare tutte le sue energie per rendere più moderno il paese, abbia scelto di tornare al sistema del collegio uninominale, che rischia di sovrarappresentare i ceti naturalmente avversi al progresso, che agevola l'inserzione delle beghe locali nei grandi affari nazionali, che favorisce la provincia stagnante e conservatrice. E forse è da vedere .qui la contraddizione propria dell'ideologia dell'uomo De Gaulle, il contrasto tra la sensibilità per le nuove misure del mondo contempo- [39] · Bibliote·ca Gino Bianco
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