seriamente fingere· 'di credere che uri partito éomunista, ·cl1e aveva sempre minate le istituzioni reptib·blicarie, che · 1e-·aveva s~reditate con una polemica più cl1e decenn~le, che le aveva indebolite con la sua opposizione di regime, avrebbe ·potuto mobilitare le masse alla- difesa della Repubblica; e non si può fingere di credere che le masse· popolari medesime, che si accingevano ad abbandonare il partito comunista (le perdite del referei1dum - di cui si legge più avanti· una diagnosi molto interessante - sono state confermate dai risultati delle elezioni di nov~mbre, contro le aspettative di· molti e, lo confessiamo, anche contro le nostre: non ci pareva· possibile un cedimento di simili proporzioni),. sarebbero volate in soccorso di una Repu·bblìca che i loro capi avevano denunciato fino alla vigilia. Se proprio si volesse insistere sul paragone con la situazione del '21 si dovrebbe sottolineare appu11to questo aspetto:· che cioè le masse popolari, sottoposte per più tempo ad una tensione massimalistica sterile ed inutilè, come tutte le tensioni massimalistiche, hanno finito col cedere di schianto. Tra un fronte popolare, dunque, che non avrebbe ay_uto.. altro significato che la· resa o discrezione delle ideologie democratiche (e, giova ripeterlo, una resa inutile) e la minaccia del colpo di stato reazionario, il personale politico della Quarta Repubblica non ~veva altra scelta che continuare a còmbattere sulle ultime trincee. L'argomento dell'anima. da salvare o di una « posizio11e >> di sinistra democratica da salvaguardare no11sem·bra pertant.o, persuasivo e appare, anzi,. un'interpretazione delle vicende francesi in chiave italiana, ma non dell'Italia del '25, sì ,invece di quella del '58. Solo nella prospettiva dell'Italia del 1958, infatti, nella prospettiva, cioè, della presenza di una forza politica equivoca e suscettibife di invòluzioni reazion:arie, ma che si giudica nella sostanza incapace di « fare » un regime totalitario, potrebbe, forse, avere un senso il problema di salvaguardare per un lontano avvenire una « posizione » di sinistra democratica. Nella Francia del maggio '58, quando le masse comuniste assistevano indifferenti ed inerti allo strazio delle istituzioni e quando tutte le forze reazionarie, forze che venivano di lontano, dalle vi- . sceri stesse della storia francese dell'ultimo secolo e mezzo, andavano all~assalto della gueuse, non v'era· nessuna prospettiva a lunga scadenza: l'esperienza delle vicende di ieri insegna ~he nel nostro secolo i regimi totalitarii crollano solo nelle immani tragedie delle guerre e delle sconfitte. La Repubblica si salvàva subito o non si salvava affatto: occorreva, pertanto, '[31] Bibliote·ca Gino Bianco
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