Nord e Sud - anno VI - n. 50 - gennaio 1959

fut évitée, non seulement parce que nous l'aurìons perdue ... )> : sono, parole che Jean-Marie Domenach ha scritto in Espri·t (settembre 1958), in un articolo che dava conto della sua opposizione a De Gaulle e della decisione sua e dei suoi amici di rispondere non al referendum. Lasciamo pure da parte la contraddizione di Domenach, il quale si compiace che la Francia abbia evitata la guerra civile e insieme sembra annunciarla per la prossima volta, e accettiamo la sua testimonianza, per quello che e·ssa è: la testimonianza di un aspro avversario della Quarta Repubblica, sempre pronto alla critica acerba e moralistica. Il popolo francese non s'è battuto perchè sentiva che la battaglia era inutile; e, perciò quando De Gaulle ha promesso di rispettare le libertà repubblicane gli si è consegnato: << il popolo di P.arigi era ben felice di marciare in onore della Repubblica - doveva dire J ules Moch al corrispondente del Reporter (26 giugno 1958) ~ ma non pensava realmente che avrebbe dovuto difendere la Repubblica stessa dal fascismo. E -ciò prova il suo buon senso; esso sapeva benissimo che De. Gaulle non è un fascista>>. Ma, incalza Piovene (Tempo Presente, sett.-ott. 1958), << le libertà affidate ad un uomo,. che, volendo, potrebbe toglierle (senza contare quelle già effettivamente tolte) sono già perdute in noi>>. La resa dei francesi a De Gaulle, che i risultati del referendum hanno sol? mostrata con più evidenza ( << non mi stupisce - è sempre Piovene che scrive - 1'80 % di sì nella Francia metropolitana>>), c'era già nel momento in cui essi non avevano impugnato le armi per difendere la Repubblica. Il silenzio della Francia nel maggio 1958 richiama alla mente il silenzio che tenne dietro alla sconfitta del 40: 1 atonia morale del popolo salda il circolo di ferro dell'avvento della dittatura. L'esercito che si ribella e si costituisce in corpo di pretoriani che .vuole eleggere ed elegge l'imperatore; l'uomo della1 provvidenza; la nuova 9iovanna d'Arco, portato al potere da esigue minoranze di destra nel più autentico stile napoleonico e mussoliniano e che nello stesso stile si fa plebis,citare; la più parte della stampa che diventa conformista e par verificare amcora una volta il ruere in servitium tacitiano. È la Francia del '58, che abbia1no innanzi, o quella del '40 o addirittura l'Italia del 1925? Eppt1re c'è qualcosa che non funziona nel gioco delle analogie, nelle deduzioni che da esse si traggono e nella congiunta indignazione m.Òrale. Vi sono giudizi che paiono approssimativi; v~è un troppo frettoloso correre a conclusioni che un'analisi critica più approfondita degli avveni- .. [22] Biblioteca Gino Bianco

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